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I tre signori di Enrico Ruggeri

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Enrico Ruggeri, popolare cantautore milanese, è stato ospite al Festival di Sanremo nella puntata finale, nel corso della quale ha presentato un suo brano inedito dal titolo "I Tre Signori": un omaggio a Giorgio Gaber, Enzo Jannacci e Giorgio Faletti. La mente di Ruggeri ha immaginato un ritrovo...

Enrico Ruggeri, popolare cantautore milanese, è stato ospite al Festival di Sanremo nella puntata finale, nel corso della quale ha presentato un suo brano inedito dal titolo “I Tre Signori”: un omaggio a Giorgio Gaber, Enzo Jannacci e Giorgio Faletti.

La mente di Ruggeri ha immaginato un ritrovo in Paradiso di questi tre signori, che tanto hanno dato all’Italia dal punto di vista musicale e culturale, tramutandolo in musica.

Il primo signore è Gaber, col cappello e gli occhiali da sole, il secondo è Jannacci, con gli occhiali da vista e le scarpe da tennis (dalla sua famosa canzone), il terzo è Faletti, personaggio eclettico, arrivato da poco, atteso dagli altri due e invitato a svelare l’assassino (dai suoi libri). Una canzone malinconica, dal testo profondo e culturalmente ricercato, mai banale e mai retorico, che mette in risalto le peculiarità di questi tre signori, i quali ora, (in Paradiso così come nella mente, nei cuori di ciascuno di noi…il concetto si estende anche ad altri), si prendono amichevolmente in giro sui mali che li hanno strappati alla vita. Ridono, scherzano, parlano…salvaguardando le proprie caratteristiche e magari andando avanti a fare ciò che han sempre fatto, con cultura e ironia, scrivendo, suonando, giocando.

Un brano, quello di Ruggeri, che avrebbe probabilmente meritato un’apparizione più curata in prima serata piuttosto che una in tutta fretta a notte fonda e che forse, se in gara, avrebbe pure vinto il “premio della critica” per il miglior testo, ben lontano da quel cervellotico e sbilanciato meccanismo del televoto che spesso pare premiare solo l’apparire. Verrebbe da dire, a questo punto, che forse è stato meglio così, con una presenza musicale a chiusura dei 5 giorni di Festival importante e degna di un bel ricordo. Solitamente il buon vino si serve all’inizio del pasto, poi quando tutti sono un po’ brilli, verso la fine, si serve quello meno buono. Vediamola così: questo Festival ha servito del vino eccellente anche alla fine, grazie a questo brano di Enrico Ruggeri. La musica vera, quella dei veri “big” rimane e rimarrà sempre, come un brano di Gaber, di Jannacci o come un libro di Faletti.

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