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Truffe dal benzinaio: come difendersi e tutelarsi

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Sono sempre più frequenti le truffe dal benzinaio: i distributori di benzina rubano così centinaia di euro ai clienti. Ecco come difendersi

Un benzinaio onesto, che ha preferito restare anonimo per evitare eventuali problemi, ha deciso di raccontare qualcosa di incredibile. Nello specifico, l’uomo ha reso noto quello che succede ogni giorno in quasi tutte le pompe di benzina italiane. Lì sono vittime inconsapevoli, ancora una volta, i poveri clienti. Quasi sempre ignari di gettare nel vuoto centinaia di euro ogni anno.

Si tratta di vere e proprie truffe che anche la Guardia di Finanza sta cercando di smascherare quotidianamente. Eppure, nonostante i controlli delle forze dell’ordine, vale sempre il detto secondo cui “il lupo perde il pelo, ma non il vizio”. Dunque l’unica arma per non essere fregati pare essere quella di porre la maggiore attenzione possibile, seguendo i consigli che l’uomo ha voluto dare ai consumatori.

I metodi che vengono spesso attuati per truffare il cliente sono molti. Spesso chi li applica si giustifica sostenendo che quello è l’unico modo per sopravvivere e portare a casa la pagnotta. La scusa è che il settore, come molti altri, è in crisi, ma le imposte aumentano sempre più. Il benzinaio ha spiegato che le tecniche per fregare il cliente durante il rifornimento di carburante sono essenzialmente quattro. Vediamole dunque nel dettaglio.

I “trucchi” per truffare i clienti

Si parte dalla manomissione dell’erogatore. Esso dunque emette meno carburante di quanto ne viene segnato sul display e quindi anche di quanto stiamo pagando. Con questo piccolo trucco, tarando la pompa anche solo del 3-4% in meno, i distributori incassano circa 4000 euro in nero al mese.

Un altro trucco vede come protagonista il dipendente del distributore. Sfruttando i momenti di disattenzione dell’automobilista, egli non azzera il contatore. Se per esempio il cliente precedente aveva chiesto 10 euro di benzina e il successivo 50, non azzerando il display nel serbatoio andranno a finire solo 40 euro di carburante. Le 10 euro in più saranno così intascate dal dipendente, che potrebbe operare anche di nascosto dal titolare.

Anche in questo caso è opportuno fare molta attenzione, magari scendendo dalla propria auto per verificare che il display sia stato azzerato dal benzinaio, prima di procedere con il rifornimento. Questi ultimi sono senza dubbio i metodi più diffusi e frequenti per attuare le truffe ai danni del cliente. Gli altri due stanno infatti scomparendo, grazie a una maggiore sensibilità dei motori moderni, che si rovinano con carburanti sporchi o diluiti.

Non rimane che concludere dando alcuni consigli su come e quando effettuare il vostro rifornimento. Il momento più adatto è la mattina, perché la temperatura è più bassa. Inoltre bisognerebbe fare rifornimento quando il serbatorio si svuota della metà. Mentre sarebbe meglio evitare di farlo se la cisterna sta scaricando il carburante. Esso infatti rimuove il sedimento e sporca così il combustile.