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Trump e Kim Jong-un firmano il trattato congiunto

Trump e Kim a Singapore

Donald Trum e Kim Jong-un si sono stretti la mano e si sono detti felici di lavorare insieme verso la denuclearizzazione della Corea.

Il vertice tra Donald Trump e Kim Jong-un a Singapore è già stato definito un incontro storico. Sull’isola di Sentosa, i due leader si sono incontrati e hanno avuto un colloquio che ha superato persino le aspettative del presidente americano e ha portato alla firma di un trattato congiunto sul nucleare. “Abbiamo firmato un documento storico, il mondo vedrà un importante cambiamento”, ha dichiarato il supremo comandante della Corea del Nord.

Trump e Kim, vertice a Singapore

Quello di Singapore è già stato etichettato come un vertice storico non solo dagli osservatori internazionali ma dagli stessi leader coinvolti. Donald Trump e Kim Jong-un si sono incontrati poco dopo le 9 locali nel Cappella Hotel, sull’isola di Sentosa. Un meeting tanto importante da giustificare la partenza anticipata del presidente americano dal G7 in Canada con gli altri leader occidentali.

I capi di Stato di America e Corea del Nord non si incontravano faccia a faccia da 70 anni. In questo arco di tempo la tensione tra i due Paesi è aumentata fino a far temere per lo scoppio di un conflitto. Ma per il momento le armi sono state deposte e i presidenti hanno scelto la strada del dialogo e della diplomazia.

“Nice to meet you”

Un incontro decisivo come quello di Singapore non poteva non seguire un preciso cerimoniale, con l’obiettivo di mostrare al mondo intero il nuovo corso dei rapporti tra Usa e Corea del Nord. La cerimonia è cominciata nel patio del Cappella Hotel, che per l’occasione è stato vestito di un rosso sgargiante. Quello delle bandiere statunitensi e coreane, ma anche degli innumerevoli tappeti rossi pronti ad accogliere i passi dei due leader.

Trump e Kim hanno fatto il loro ingresso sulla scena da due porticati opposti, per poi incontrarsi al centro, davanti alle bandiere ed esposti alle telecamere di tutto il mondo. Lì si sono stretti la mano, in una posa plastica e protratta, per permettere ai fotografi di immortalare il momento. Durante quei 10 secondi, il leader americano ha voluto dimostrarsi ancora più amichevole, poggiando una mano sulla spalla di Kim.

Nice to meet you, Mr. President“, sono queste le parole pronunciate da Kim per accogliere il presidente statunitense. Un saluto a cui Trump ha risposto dichiarando che “è un onore essere qui” e di sentirsi “veramente bene” al fianco del presidente coreano. “Non era facile arrivare qui. C’erano ostacoli ma li abbiamo superati per esserci”, ha affermato Kim.

Faccia a faccia

Il primo colloquio tra i due presidenti è avvenuto a porte chiuse, alla presenza dei soli interpreti. L’incontro è durato circa 40 minuti e al termine i leader si sono detti soddisfatti. “È andato molto, molto bene“, ha dichiarato Trump, rivelando alla stampa di avere una “eccellente relazione” Kim Jong-un.

Il secondo incontro

In seguito i due leader hanno avuto un secondo vertice a cui hanno partecipato figure di spicco dei due Paesi. Per gli Usa, il segretario di Stato Mike Pompeo, il capo di gabinetto John Kelly e il consigliere sulla Sicurezza nazionale John Bolton. Kim è invece stato affiancato dal suo braccio destro Kim Yong-chol, dal ministro degli Esteri Ri Yong-ho dal presidente della Commissione diplomatica della Suprema assemblea del popolo, Ri Su-yong.

Trump e Kim firmano il trattato

Al termine del vertice, i due leader hanno provveduto a firmare un trattato congiunto. Il documento prevede la rapida denuclearizzazione della Corea del Nord. I dettagli sulle tempistiche e le modalità di tale denuclearizzazione non sono stati ancora resi noti.

“Risolveremo un grande problema, un grande dilemma”, ha affermato Trump, “lavorando insieme ce ne faremo carico”. Un’intesa che ha superato le aspettative dello stesso presidente: “Abbiamo fatto un sacco di progressi, l’incontro è andato meglio di quanto chiunque potesse aspettarsi“.

Anche il leader nordcoreano si è detto soddisfatto dell’incontro: “Ci saranno sfide davanti ma lavoreremo con Trump. Supereremo tutti i tipi di scetticismo e le speculazioni su questo summit e credo che questo sarà un bene per la pace”. “Li risolveremo”, ha confermato Trump, “e non vedo l’ora di lavorare con lei”.

Il pranzo e l’auto

Al termine degli incontri sul nucleare, è ripreso il cerimoniale. I due leader hanno condiviso un pranzo composto, simbolicamente, di portate asiatiche e americane. Poi il presidente degli Usa ha voluto mostrare a Kim la sua macchina presidenziale, soprannominata the beast, aprendo personalmente e scenograficamente la portiera.