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Trump paga un milione di dollari per far tacere 200 lavoratori illegali

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Trump paga un milione di dollari per far tacere 200 lavoratori illegali. A divulgare la notizia è la famosa testata giornalistica New York Times.

Trump paga un milione di dollari per far tacere 200 lavoratori illegali. A divulgare la notizia è la famosa testata giornalistica New York Times. Il giornale ha deciso di rendere pubblici i documenti per comunicare al popolo americano le vicende dell’attuale presidente. Così che tutti sappiano i retroscena del loro presidente. In questa faccenda è anche protagonista il giudice Loretta Preska che con la collaborazione di Time Inc. ha dato la benedizione per rendere pubblici tutti i documenti relativi al caso.

Trump paga per il silenzio

La famosa testata giornalistica americana, il New York Times, ha divulgato i documenti relativi ad un caso particolare che negli anni ’80 e ’90 ha coinvolto l’attuale presidente americano. Il giornale cita alcuni dei documenti derivanti dal Tribunale di New York. Questi fanno emergere una causa collettiva portata avanti da ben 200 lavoratori contro Donald Trump. A sostenere la divulgazione di tutti questi documenti è il giudice Loretta Preska insieme al Time Inc.

Tutti pensano che i cittadini americani debbano conoscere tutte le vicende del loro attuale presidente. Anche se la faccenda risale a circa vent’anni fa è comunque corretto, nei confronti del popolo americano, far conoscere l’identità di chi li governa. Ma cos’ha fatto Trump? Come spesso accade, Trump paga e mette a tacere. Ma cos’è accaduto esattamente?

Il fatto

Negli anni ’90 ben 200 lavoratori polacchi, arrivati negli USA illegalmente, hanno lavorato alla demolizione della Bonwit Teller, un edificio che ha preceduto l’attuale Trump Tower. Tutti questi lavoratori, insieme, hanno deciso di muovere una causa contro Donald Trump per le condizioni lavorative terribili in cui erano costretti a trascorrere le loro giornate. Gli operai lavoravano 12 ore al giorno senza sosta e venivano pagati soltanto 4 dollari all’ora.

Ma cosa ancor più grave, non lavoravano con le protezioni. In caso di demolizioni, le protezioni dovrebbero essere il minimo. Perciò i lavoratori illegali si sono riuniti e hanno deciso di muovere contro Trump un’azione legale. Questa è durata per parecchio tempo finchè nel 1998 Trump non ha deciso di patteggiare e quindi di versare un milione di dollari per mettere il tutto nel silenzio. Ora i documenti sono pubblici e possono essere visionati dai cittadini americani.

Altri casi

Esiste un caso simile che ha coinvolto Trump negli ultimi anni. Il presidente che si fa vanto di non patteggiare mai, ha patteggiato ancora. Questa volta però ad essere coinvolta è la sua stessa Università. La Trump University infatti ha mosso delle denunce nei confronti del suo stesso prorpietario, o meglio sono stati gli studenti a protestare. Trump ha definito la sua scuola un’Università quando in realtà non rilascia nessun tipo di laurea.

Alcuni studenti si sono sentiti presi in giro soprattutto perchè, frequentando la scuola, credevano di imparare le tecniche imprenditoriali da esperti scelti direttamente da Trump stesso. Dal 2005 al 2010 infatti Trump ha fornito corsi a pagamento al costo di 35mila dollari che promettevano agli studenti di diventare imprenditori di successo. Così non fu e ben seimila ex studenti si accanirono contro l’attuale presidente. Trump quindi, per evitare di andare in giudizio ha versaro 25 milioni di dollari e in più ha consegnato un milione di dollari allo Stato di New York per aver violato la legge sull’istruzione, ovvero definendo il suo programma un’Università.

Altre azioni

Ma per non essere troppo crudeli nei confronti di Trump è anche giusto citare alcune delle azioni positive che ha portato avanti per il suo Paese. Ad esempio il suo nuovo piano fiscale prevede che le tasse sulle aziende diminuiscano radicalmente. Attualmente le corporate tax sono al 35% ma Trump vuole abbassarle al 20%. In questo modo gli Usa diventeranno uno dei paesi dove è più conveniente aprire un’azienda.

Se si pensa che in italia le imposte sulla società superano il 60% ci rendiamo conto che le tasse negli Stati Uniti sono decisamente basse. Ma non è tutto. Ricordiamo con dolore la catastrofe che ha scatenato l’uragano Harvey. Il presidente Donald Trump ha deciso di pagare di tasca sua un milione di dollari per aiutare tutti gli sfollati che si sono ritrovati in mezzo ad una strada dopo l’uragano.

Posti di lavoro salvati

Ma non è finita, a volte anche il ricco imprenditore americano può stupire. Donald Trump, insieme al suo vice presidente Mike Pence, hanno trovato un’intesa e stabilito un accordo. L’accordo è con la maggiore azienda americana di distribuzione di sistemi di riscaldamento e ventilazione. In questo modo i due, hanno salvato oltre mille posti di lavoro nello Stato dell’Indiana. Luogo nel quale l’azienda, la Carrier United Technologies, possiede uno dei suoi più grandi stabilimenti. A quanto pare l’azienda voleva trasferirsi in Messico ma il presidente ha preferito tenere l’azienda negli USA e lasciare il lavoro ai cittadini americani.