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Tumori: Ruggeri (Ior), 'effetti collaterali trattamenti shock aggiuntivo per donne'

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Roma, 27 lug. (Adnkronos Salute) - "La diagnosi di un tumore è un evento fortemente stressante e traumatico dal punto di vista psicologico. E alle paure legate alla malattia, al timore di non sopravvivere, al dolore fisico, si aggiunge un aspetto tutt'altro che secondario: la trasfo...

Roma, 27 lug. (Adnkronos Salute) – "La diagnosi di un tumore è un evento fortemente stressante e traumatico dal punto di vista psicologico. E alle paure legate alla malattia, al timore di non sopravvivere, al dolore fisico, si aggiunge un aspetto tutt'altro che secondario: la trasformazione della propria immagine corporea. La malattia e gli effetti collaterali dei trattamenti antitumorali portano a una profonda modificazione dell'aspetto della paziente, che perde capelli, ciglia e sopracciglia, vede il proprio incarnato spegnersi o coprirsi di macchie. Si tratta di uno shock aggiuntivo che, soprattutto in alcuni soggetti, genera uno sconforto anche superiore a quello della diagnosi stessa. L'esperienza de La forza e il sorriso offre alle partecipanti l'occasione di prendersi cura di sé, valorizzare il proprio aspetto, mascherando gli effetti indesiderati delle terapie, e lasciare fuori dalla porta gli aspetti complicati della malattia, con risvolti estremamente positivi sul tono dell'umore e il benessere psicologico delle donne che vi prendono parte".

Lo ha detto Elisa Ruggeri, psiconcologa presso l'Istituto oncologico romagnolo (Ior), una delle tante strutture che ospitano i laboratori de La forza e il sorriso Onlus. All'esperta, intervenuta all'evento 'Il valore della cura di sé nel percorso di terapia oncologica', promosso oggi a Roma da Cosmetica Italia e La forza e il sorriso – è stato affidato l'approfondito degli aspetti psicologici e del beneficio che la cura di sé può portare a chi sta combattendo contro il cancro. "I cosmetici hanno una funzione importantissima sempre, ma per le persone in terapia oncologica hanno un valore in più – ha sottolineato Ruggeri – e obiettivo del supporto psicologico in oncologia è aiutare le donne affette da neoplasia ad accettare quelli che sono i cambiamenti che la malattia impone con la minore sofferenza possibile".

Migliorare il proprio aspetto, prendersi cura di sé, "da un lato sembra avere un effetto positivo sulla qualità della vita – riflette la psiconcologa – dall'altro lato l'incontro con altre donne e con consulenti di bellezza accoglienti che mettono in campo la propria professionalità nell'aiutare le donne a ridefinire il proprio aspetto favorisce un clima di comprensione empatica e sentimenti di accettazione, riducendo eventuali stati ansiosi e depressivi che possono insorgere a seguito della diagnosi e dell’inizio delle terapie. La paziente, a differenza di un tempo, acquisisce un ruolo attivo nel suo percorso di cura e non più passivo".

Il laboratorio di bellezza si svolge in un'unica seduta, della durata di oltre 2 ore. A guidare l'incontro è un consulente di bellezza volontario, che svela utili segreti di make-up e insegna come valorizzare in pochi mirati gesti il proprio aspetto. A ogni donna viene donata una beauty bag ricca di prodotti cosmetici offerti dalle aziende del settore. Grazie a questo prezioso strumento le partecipanti possono esercitarsi e mettere in pratica i consigli dei consulenti di bellezza, non solo durante l'incontro guidato, ma anche a casa.

"Ci sono alcune donne – ha riferito Ruggeri – che per non perdere capelli, ciglia e sopracciglia si rifiutano di sottoporsi alle terapie antitumorali. Una mia paziente sarebbe stata disposta a morire piuttosto che vedersi diversa. Partecipò ai laboratori di make-up de La forza e il sorriso e al termine del percorso comprese che poteva avere un ruolo attivo e positivo, poteva riadattarsi a quelli che erano i cambiamenti. Un giorno mi disse 'vado fiera delle mie cicatrici, non mi vergogno della malattia'".

Un altro aspetto fondamentale dei laboratori, secondo l'esperta, è "che non vi sono figure mediche che ruotano attorno alle pazienti oncologiche. Ci siamo noi psicologhe, ma interveniamo solo se necessario". A seguito della partecipazione ai laboratori di make-up "è possibile riscontrare nelle pazienti una migliore percezione della propria immagine corporea", ha concluso Ruggeri.