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Turchia, Erdogan espelle dieci ambasciatori per il sostegno al dissidente Osman Kavala

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Il presidente turco Erdogan ha annunciato l'espulsione di dieci ambasciatori occidentali rei di aver espresso sostegno al dissidente Osman Kavala.

Nella giornata del 23 ottobre il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha annunciato l’espulsione dal paese di dieci ambasciatori stranieri, colpevoli di aver firmato un appello a favore della liberazione del dissidente governativo Osman Kavala, detenuto da oltre quattro anni nelle prigioni turche con l’accusa di aver partecipato al tentato golpe del 15 luglio 2016. Stando a quanto affermato dallo stesso Erdogan gli ambasciatori verranno presto dichiarati “persona non grata” e conseguentemente espulsi dal paese.

Turchia, Erdogan espelle dieci ambasciatori per il sostegno al dissidente Osman Kavala

Nel corso del suo annuncio, Erdogan ha dichiarato: “Ho ordinato al nostro ministro degli Esteri di dichiarare al più presto questi 10 ambasciatori come persona non grata. […] Vanno a coricarsi, si svegliano e pensano a Kavala. Kavala è il rappresentante turco di Soros. Dieci ambasciatori si recano al ministero degli Esteri per lui: che impudenza! Impareranno a conoscere e capire la Turchia o dovranno andarsene”.

I dieci diplomatici espulsi dalla Turchia sono i rappresentanti di Stati Uniti, Francia, Germania, Canada, Finlandia, Danimarca, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Norvegia e Svezia. A scatenare le ire del presidente turco è stata la lettera con la quale i diplomatici hanno chiesto l’immediato rilascio del 64enne Kavala, da quattro anni in carcere senza una sentenza di condanna. Lettera che è stata giudicata dai vertici della diplomazia di Ankara “inaccettabile” e “oltre misura”.

Turchia, Erdogan espelle dieci ambasciatori: chi è Osman Kavala?

Considerato uno dei leader della società civile turca e dell’opposizione al presidente Erdogan, Kavala è attualmente in carcere dal novembre del 2017 con l’accusa di aver partecipato sia al tentato golpe del 2016 che alle manifestazioni antigovernative di Gezi Park del 2013, nonostante il filantropo abbia respinto tutte le accuse a suo carico.

Kavala venne arrestato Il 18 ottobre del 2017 al suo all’aeroporto di Istanbul dopo essere stato nella Turchia orientale, dove curava diversi progetti legati alla difesa dei diritti umani della minoranza curda li residente. Nel 2019 la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo aveva già chiesto la scarcerazone di Kavala, mentre recentemente il Consiglio d’Europa, alla quale la Turchia aderì nel 1950, ha fatto sapere che se entro la fine del mese Kavala non verrà liberato potrebbe aprire una procedura per infrazione contro Ankara.