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Turchia, oltre 9 mila persone arrestate

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E' salito a oltre 9 mila il numero delle persone arrestate in Turchia a seguito del tentativo di colpo di stato di venerdì scorso. La risposta del governo del presidente Erdogan in Turchia sta assumendo sempre più le dimensioni e le caratteristiche di una vera e propria purga. Il numero delle per...

E’ salito a oltre 9 mila il numero delle persone arrestate in Turchia a seguito del tentativo di colpo di stato di venerdì scorso.

La risposta del governo del presidente Erdogan in Turchia sta assumendo sempre più le dimensioni e le caratteristiche di una vera e propria purga. Il numero delle persone arrestate per essere sospettate di essere coinvolte a vario titolo nel tentativo di colpo di stato è salito a oltre 9 mila (9322, al momento).

A riferirlo è stato il portavoce governativo Numan Kurtulmus. L’azione di Erdogan si sta inoltre spingendo sempre più in profondità. I dipendenti pubblici sospesi sono già 15200, mentre quasi 500 dipendenti della Presidenza Turca per gli Affari Religiosi sono stati allontanati. A circa 1500 rettori delle università turche è stato chiesto di presentare le dimissioni.

Il sospetto dei legami con Fethullah Gulen

In tutti i casi, il sospetto base è quello di avere legami con Fethullah Gulen, l’imam oppositore di Erdogan riparato tempo fa negli Usa. Per Gulen, Ankara ha inoltrato richiesta di estradizione, ma il diretto interessato continua a professarsi estraneo all’organizzazione del golpe.

Il presidente turco Erdogan è tornato a parlare di pena di morte. “La pena di morte” ha dichiarato “c’è negli Stati Uniti, in Russia, in Cina e in diversi paesi del mondo. Solo in Europa non c’è”. Immediate le repliche dall’Ue. Sia Angela Merkel, sia il ministro degli Esteri italiano Paolo Gentiloni hanno fatto sapere che se la Turchia dovesse reintrodurre la pena di morte, i negoziati per l’ingresso in Europa si interromperebbero.