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Tutti i semafori rossi per far rispettare il lockdown: la strategia di una città in Cina

Covid, città cinese lascia tutti i semafori rossi per far rispettare l'ordine di rimanere a casa

La strategia è stata attuata a Baise, dove la città cinese lascia tutti i semafori rossi per far rispettare l'ordine di restare a casa.

Un’improvviso focolaio di Covid-19 nella provincia sud-occidentale del Guangxi in Cina, dopo le recenti festività del capodanno lunare, ha provocato lunedì scorso un blocco di Baise, città cinese di 3,6 milioni di abitanti, al confine con il Vietnam.

Covid, Baise lascia tutti i semafori rossi per far rispettare il lockdown 

Sono state rilevate quasi 100 infezioni. A seguito di ciò, le autorità locali di cinque sottodistretti della città ha annucciato il lockdown e per far sì che fosse rispettato dai cittadini, hanno deciso di accedere tutti i semafori rossi e lasciarli così in modo tale da rafforzare l’ordine di restare a casa.

Semafori rossi accesi, ma eccezioni per chi esce per cure mediche 

Malgrado ciò, sembra che comunque qualche eccezione sia stata concessa: ad esempio per i viaggi relativi alle cure mediche e alle consegne.

Gruppo ad hoc a sorvegliare l’andamento dei casi da focolaio 

Il tutto sarà sorvegliato da un gruppo di lavoro prediposto al rapido svolgimento dei test molecolari, all’indagine epidemiologica ed alla ricerca di contatti, con l’obiettivo di contenere l’epidemia. Tuttavia, ciò che al momento preoccupa è il fatto che oltre l’80% dei contagiati, soprattutto con Omicron, vive nello stesso villaggio: ciò significa che i rischi di un’ulteriore diffusione sono piuttosto alti.