> > Twitter, ecco la versione premium a pagamento

Twitter, ecco la versione premium a pagamento

Twitter, ecco la versione premium a pagamento

Twitter ha lanciato un sondaggio tra gli iscritti per valutare la possibilità di rilasciare una versione premium in abbonamento per gli utenti professionali. Nuove funzioni pensate per le esigenze specifiche di addetti ai lavori e professionisti. Il Tweetdeck, ossia l'interfaccia mediante la quale...

Twitter ha lanciato un sondaggio tra gli iscritti per valutare la possibilità di rilasciare una versione premium in abbonamento per gli utenti professionali.

Nuove funzioni pensate per le esigenze specifiche di addetti ai lavori e professionisti. Il Tweetdeck, ossia l’interfaccia mediante la quale si gestisce il proprio account Twitter tramite computer, si arricchirebbe di strumenti inediti per visualizzare i trend e analizzare i dati sulle attività, che aiuterebbero coloro che si guadagnano da vivere anche (o esclusivamente) attraverso l’uso dei social network a diffondere in maniera più capillare ed efficace i propri messaggi.

La rivoluzione che ha in mente le compagnia guidata da Jack Dorsey, che oggi conta 319 milioni di utenti in tutto il mondo, è quella di rilasciare una versione premium a pagamento di Twitter. Per questo motivo sta sondando gli umori dei propri utenti, per capire se e quanto sarebbero interessati a questo tipo di offerta. “Stiamo conducendo una indagine presso i nostri utenti per capire se c’è l’interesse per un Tweetdeck potenziato,” ha confermato la portavoce di Twitter, Brielle Villablanca. Che ha aggiunto: “Facciamo spesso indagini del genere per capire dove investire e stiamo ora sperimentando diverse ipotesi di evoluzione del Tweetdeck”.

E di un cambio di rotta per la piattaforma di microblogging sembra esserci più che mai bisogno, visto che i bilanci sono da tempo in rosso, nonostante il ridottissimo numero di dipendenti (meno di 4mila). Twitter attualmente si finanzia solo con gli annunci pubblicitari, ma questo non è sufficiente. Al punto che solo l’anno scorso la compagnia ha perso circa 457 milioni di euro, che si aggiungono ai 521 milioni andati in fumo l’anno precedente.

Adesso resta da vedere se la proposta di un Twitter a pagamento possa essere appetibile per professionisti del marketing, giornalisti, opinion leader, influencer e twit-star. E da questo punto di vista il discrimine tra successo e fallimento, più che alle funzioni offerte, potrebbe essere legato al prezzo dell’abbonamento al servizio. In merito al quale non vi sono indiscrezioni, né si sa quando eventualmente potrebbe essere rilasciata la versione premium.