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Uccisione di Rebellin, ecco le accuse al camionista tedesco che ha investito il ciclista

Cosa resta della due ruote di Rebellin

Uccisione di Rebellin, non solo i precedenti specifici e la guida in stato di ebbrezza, quali sono le accuse al camionista che ha investito il ciclista

Un recidivo censito in atti giudiziari, per l’uccisione di Davide Rebellin ecco le accuse al camionista tedesco che ha investito il ciclista. Il 62enne autotrasportatore che ha travolto l’ex campione aveva già patteggiato una pena ed oggi è diretto responsabile della morte su strada dell’asso del ciclismo. Una morte avvenuta il 30 novembre vicino allo svincolo autostradale di Montebello Vicentino.

Una precedente fuga e la guida da ubriaco

Da quanto si apprende il 62enne, che lavora con suo fratello per una ditta di spedizioni della Renania Settentrionale-Wesfalia, non era nuovo ad infrazioni stradali. A suo carico è censito in atti un patteggiamento al tribunale di Foggia del 2001. In quell’occasione gli venne contestata esattamente la stessa cosa che oggi grava ma non per tabulas sul suo capo: la fuga dal luogo dell’incidente senza prestare soccorso. Ma c’è di più: nel 2004 gli  fu ritirata la patente dalla polizia stradale di Chieti per guida in stato di ebbrezza. L’uomo è stato individuato e denunciato in Germania e pare fosse consapevole dell’accaduto

Uccisione di Rebellin, ecco le accuse al camionista 

L’investimento sulla rotatoria della regionale 11 lo avrebbe visto scendere dal mezzo e risalire sul camion per poi allontanarsi velocemente facendo perdere le sue tracce. I Carabinieri hanno acquisito precise testimonianze in merito ed hanno anche esaminato numerosi filmati girati dalle telecamere della zona. Il camionista è stato denunciato a piede libero ma non può essere messo in stato di fermo perché la Germania, dove si trova ora, non norma il reato di omicidio stradale. La procura di Vicenza intanto ha aperto un fascicolo per omicidio stradale aggravato dall’omissione di soccorso.