“Solidarietà alla Russia, con il nastro di San Giorgio Vittorioso sul Drago”, queste le parole dell’assessore della Lega Stefano Gizzi che, in un post pubblicato su Facebook si è mostrato solidale verso le scelte portate avanti dalla Russia, un post questo che nel giro di poco è diventato virale e ha immediatamente fatto scoppiare le polemiche: “Chiediamo di prendere pubblicamente le distanze”, hanno dichiarato i consiglieri di oppsosizione del comune laziale.
Assessore leghista Ceccano pubblica sui social un post di sostegno alla Russia ed è polemica
In relazione alla presa di posizione dell’assessore comunale del Carroccio, i consiglieri comunali di opposizione Emanuela Piroli, Andrea Querqui, Mariangela De Santis, Emiliano Di Pofi e Marco Corsi – riporta AGI – hanno scritto un documento nel quale è stato chiesto formalmente al sindaco, “alla giunta e all’intera maggioranza consiliare, di prendere pubblicamente le distanze dall’ultima dichiarazione vergognosa dell’assessore alla cultura Stefano Gizzi”.
I precedenti
Stando a quanto si apprende, non sarebbe certo la prima volta che il consigliere si esprime con delle manifestazioni chiaramente provocatorie. Nel 2006 Gizzi insieme al senatore di Fratelli d’Italia Massimo Ruspandini ha bruciato uno dei libri scritti da Dan Brown affermando che si trattava di “un volume blasfemo che offende gravemente Gesù”.
Nel frattempo il consigliere della Regione Lazio, condannando fermamente il post di Gizzi ha scritto su Facebook: “Questa ennesima dichiarazione di Stefano Gizzi è semplicemente vergognosa. Non è la prima volta che le sue “performance” scadono nell’offesa degli altri, ma questa volta l’assessore del comune di Ceccano deve chiedere scusa. Al popolo Ucraino, alle donne violentate ed uccise, ai bambini terrorizzati, uccisi o abbandonati, a tutti coloro che hanno perso la vita o costretti a fuggire in altri Paesi. Il sindaco del Comune di Ceccano prenda immediatamente le distanze, i ceccanesi non sono questo”.