Il senatore di Forza Italia Andrea Cangini ha duramente attaccato Matteo Salvini accusandolo di parlare “come il cugino scemo di Papa Francesco” in relazione alla guerra in Ucraina: il riferimento è all’atteggiamento del leader della Lega che da giorni sta invocando (come tutti) la pace e l’unione della politica per fermare il conflitto.
Cangini contro Salvini
“Mi trattengo da giorni, ora basta. Parlo di Matteo Salvini perché, proclamandosi capo del centrodestra, dovrebbe rappresentarmi. Trovo a dir poco imbarazzanti le uscite di leader politici con responsabilità di governo che, appreso dai sondaggi che gli italiani vogliono la pace (ma va’?), parlano come fossero il cugino scemo di Papa Francesco“. Queste le parole che ha diffuso sui propri canali social allegando un post in cui il segretario leghista aveva esortato la politica ad abbandonare polemiche e divisioni “fino a quando le armi spareranno” e ad unirsi per salvare la vita e tornare alla pace.
Mi trattengo da giorni, ora basta. Parlo di #Salvini perché come capo del centrodestra dovrebbe rappresentarmi, ma trovo imbarazzanti le uscite di leader politici che, appreso dai sondaggi che gli italiani vogliono la #pace (ma va’?), parlano come cugini scemi del Papa#Ucraina https://t.co/LCucj2WzsY
— Andrea Cangini (@andrea_cangini) March 4, 2022
“Dovere della Chiesa è invocare la pace, dovere della politica è indicare la strada perché la pace trionfi“, ha aggiunto Cangini.
Salvini: “Disponibile per agevolare trasferimento viveri”
Poco prima lo stesso Salvini aveva incontrato a Milano Avondis Bica, l’Arcivescovo della Chiesa ortodossa di San Nicola, garantendo il suo impegno per far sì che una quindicina di tir colmi di viveri e farmaci raggiunga l’Ucraina. L’ex ministro si è infatti detto disponibile ad agevolare il passaggio alle frontiere, in particolare a quelle ungherese e rumena, attraverso la Protezione Civile. L’idea dei partecipanti al viaggio è infatti quella di fare una prima tappa al confine con la Romania per poi entrare in territorio ucraino per consegnare il materiale umanitario.