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Ucraina, Conte: "Voteremo no ad aumento spese militari. Cade governo? Ognuno farà le sue scelte"

Sabatini contro M5s Conte

L'ex premier Conte ha dichiarato che il M5S si opporrà all'aumento delle spese militari: la soglia dle 2%, ha spiegato, è un impegno da non cancellare.

Il leader del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte ha annunciato che la sua forza politica voterà contro l’aumento della spesa militare: in un momento come quello attuale di caro-bollette, due anni di pandemia e recessione che si farà sentire sulla pelle di famiglie e imprese, “non si capisce per quale motivo le priorità debbano essere le spese militari“.

Conte sulle spese militari

Intervistato da La Stampa, l’ex premier ha spiegato che la soglia del 2% del PIL è frutto di un impegno preso nel 2014 che non può essere cancellato e che egli stesso non ha rinnegato quando era Presidente del Consiglio. Si è però impegnato a rivedere i criteri di calcolo in modo da tenere conto anche dei costi politici e immateriali che comportano le missioni all’estero dell’Italia.

Poi l’annuncio del voto contrario: “Non potremmo assecondare un voto che individuasse come prioritario l’incremento delle spese militari a carico del nostro bilancio nazionale, non potremmo fare altro che votare contro“. Un’eventualità che metterebbe a rischio il governo Draghi, un’ipotesi a proposito della quale ha affermato che “ognuno farà le sue scelte.” Confidando che il progetto di rafforzamento della difesa europea sia portato avanti con ponderazione al fine di razionalizzare le spese e non moltiplicarle, ha auspicato uno sforzo comune europeo in tal senso.

Conte su Putin

Conte si è infine espresso su Putin e in particolare su un dettaglio che l’ha colpito durante i colloqui con lo Zar: “Il 26 dicembre 2019 siamo stati al telefono per un’ora e mezza e ha contestato dettagliatamente tutte le violazioni ucraine degli accordi di Minsk. In genere i leader, in questo tipo di incontri, tendono a stare sulle questioni di principio. Lui no. Lui è molto più specifico“. Quella di Putin, ha concluso, è una deriva autocratica che avrà dei contraccolpi interni molto forti anche per la popolazione russa, sia da un punto di vista economico che da un punto di vista sociale.