Dopo l’ennesima notte di attacchi e bombardamenti, Mosca ha proclamato uno stato di cessate il fuoco durante il quale consentire l’apertura di corridoi umanitari che permettano ai civili di evacuare: l’Ucraina li ha rifiutati indignata perché questi portano principalmente in Russia e in Bielorussia.
Corridoi umanitari verso Russia e Bielorussia
A dare l’annuncio è stato il portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov confermando l’avvio di un cessate il fuoco dalle 10 ora locale e la garanzia di sei corridoi umanitari: uno da Kiev a Gomel (Bielorussia), due da Mariupol a Zaporizhzhya (sud-est Ucraina) e Rostov sul Don (Russia meridionale), uno da Kharkiv a Belgorod (Russia occidentale) e due da Sumy a Belgorod e Poltava (Ucraina centrale).
Corridoi umanitari verso Russia e Bielorussia: l’Ucraina li rifiuta
Le mete mostrano come la possibilità di scappare dalle zone di guerra viene concessa sostanzialmente solo verso la Russia e non verso ovest. Una decisione che il portavoce del presidente Zelensky ha definito “completamente immorale” denunciando come la sofferenza delle persone venga utilizzata per creare l’immagine televisiva desiderata. “Questi sono cittadini ucraini e dovrebbero avere il diritto di evacuare nel territorio dell’Ucraina“, ha aggiunto.
Successivamente il governo di Kiev ha rifiutato ufficialmente l’utilizzo dei corridoi umanitari offerti dalla Russia. “Per noi non sono un’opzione accettabile“, ha detto la vicepremier Iryna Vereshchuk.