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Ucraina, Julia scappa a 18 anni con le stampelle: "Spero finisca presto"

Ucraina

Julia è una ragazza di 18 anni che è arrivata in Italia dopo tre giorni di viaggio. Per fuggire dalla guerra ha viaggiato con le stampelle.

Julia è una ragazza di 18 anni che è arrivata in Italia dopo tre giorni di viaggio. Per fuggire dalla guerra ha viaggiato con le stampelle, ancora convalescente dopo un’operazione. 

Julia è scappata dall’Ucraina con le stampelle

Julia ha solo 18 anni ed è ancora convalescente per un’operazione a cui si è sottoposta. Con le sue stampelle ha intrapreso un viaggio per fuggire dall’Ucraina e, dopo tre giorni, è arrivata a Roma. Come lei, da giorni sull’Ostiense arrivano pullman pieni di donne e bambini che stanno scappando. “Non ci sono state esplosioni nella nostra città, ma suonavano le sirene e abbiamo passato tutta la notte nel seminterrato” ha dichiarato a Fanpage.it. Julia è nata e cresciuta a Ternopil, una città dell’Ucraina occidentale ad una settantina di km dal confine con la Polonia. Julia è arrivata in Italia dai nonni materni dopo aver subito il terzo intervento ad una gamba, a causa di un incidente sulla moto. Doveva restare ferma ma a causa della guerra ha dovuto affrontare questo viaggio. 

Il viaggio di Julia

Nella giornata di venerdì 25 febbraio è iniziato il viaggio di Julia e della sua famiglia. A causa delle lunghe code alla frontiera di cittadini ucraini in fuga alla guerra, il viaggio si è concluso nella giornata di ieri, 28 febbraio. Julia ha compiuto il suo viaggio da convalescente, con le stampelle. “È stato molto difficile perché sono infortunata. Anche lasciare il Paese è stato difficile perché c’erano molti posti di blocco: il viaggio è durato tre giorni e mezzo. Fino ad ora venivo in Italia come turista, ma poi tornavo a casa. Spero finisca presto, perché voglio tornare a casa” ha raccontato Julia, dopo essere salita nell’automobile dei suoi nonni. La nonna di Julia ha raccontato che, nonostante la figlia e la nipote siano arrivate a Roma, è molto preoccupata per il figlio e per gli altri due nipoti, che sono rimasti in Ucraina. “Lui non può partire e la moglie senza di lui non viene. Loro adesso sono nel bunker, scappano ogni tanto ed escono solo per mangiare, ma vivono nel terrore” ha raccontato.