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Ucraina, l’appello del sindaco di Zaporizhzhia all’UE: “I russi hanno rapito mio figlio di 16 anni”

sindaco di Zaporizhzhia

Il sindaco di Zaporizhzhia, Oleh Buriak, ha lanciato un appello alla comunità internazionale per salvare il figlio di 16 anni rapito dai soldati russi.

Il sindaco di Zaporizhzhia, Oleh Buriak, ha lanciato un appello alla comunità internazionale per salvare il figlio di 16 anni rapito dai soldati russi.

Ucraina, il sindaco di Zaporizhzhia: “I russi hanno rapito mio figlio di 16 anni”

Il sindaco di Zaporizhzhia, Oleh Buriak, ha denunciato il rapimento del figlio di 16 anni da parte dell’esercito russo. A quanto si apprende, il rapimento sarebbe avvenuto al checkpoint di Vasylivka mentre l’adolescente stava tentando di evacuare Melitopol.

Nel raccontare l’accaduto, il sindaco di Zaporizhzhia ha anche riferito di non avere idea di dove si trovi al momento suo figlio.

In merito al sequestro del 16enne, Buriak ha dichiarato: “Mio figlio è stato rapito. Faccio appello alla comunità europea, all’umanità intera: aiutatemi. Fatelo sapere al mondo intero – e ha aggiunto –. Mio figlio di 16 anni era in macchina con due donne che conosceva e i loro tre figli. Erano tutti diretti a Zaporizhzhia. Il convoglio di auto è stato fermato dai soldati russi, che si sono avvicinati a ogni macchina per controllare chi c’era dentro e dove stavano andando. Hanno controllato il telefono di mio figlio e lo hanno trascinato fuori dall’auto”.

L’appello di Oleh Burial alla comunità dell’UE

Il sindaco di Zaporizhzhia, poi, ha riferito che l’auto a bordo della quale si trovava il figlio è stata trattenuta al posto di blocco di Vasylivka per tre ore prima di lasciare andare i presenti, a eccezione del 16enne Vlad.

Buriak ha anche spiegato che i suoi conoscenti hanno implorato i militari russi di liberare il ragazzo, senza successo. L’episodio risale allo scorso 8 aprile e, a distanza di dieci giorni dal rapimento, il primo cittadino di Zaporizhzhia ha deciso di rivolgersi alla comunità internazionale: “Le truppe russe hanno usato un tablet per scoprire che ero il padre del ragazzo. Durante tutto questo tempo abbiamo cercato di risolvere la situazione da soli, ma non ci siamo riusciti”.