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Ucraina, la testimonianza di due profughe: "Lanciavamo i figli in aria"

Profughi ucraini

L'agghiacciante testimonianza di due profughe, scappate dalla guerra in Ucraina ed arrivate sane e salve in Italia.

La testimonianza spaventosa di due profughe venute in Italia dall’Ucraina. L’odissea di due donne, due madri, che per salvarsi e salvare i loro figli hanno affrontato un lungo viaggio verso il nostro Paese: l’Italia. La storia delle due donne la si apprende dall’AGI Agenzia Italia, che le ha intervistate.

La testimonianza di due profughe giunte in Italia dall’Ucraina

Si chiamano Irina e Susana e sono partite da Leopoli con i loro figli. In patria, oltre a lasciare le case, gli amici e tutta la loro vita, lasciano anche i mariti (che tra l’altro sono fratelli) a combattere per difendere il loro amato Paese: l’Ucraina. Una Nazione al momento martoriata dalla bombe e da cui molti cercano di scappare ma non riescono e spesso sono bloccati al confine. Irina e Susana fortunatamente ce l’hanno fatta.

Il viaggio di Susana

Il loro viaggio verso un piccolo comune nella provincia di Brescia è stato un inferno. Le lunghe code, il nervosismo e le risse hanno terrorizzato le due donne. Tra le due cognate, Susana è stata quella che è partita durante il primo giorno di guerra ed ha raccontato all’AGI: “Abbiamo parcheggiato l’auto e fatto 21 km a piedi per arrivare in dogana dove sono rimasta in tutto 19 ore. C’erano dieci chilometri di coda e si procedeva molto lentamente. Faceva molto freddo, non c’era cibo e non c’erano bagni. Ci mettevamo in cerchio per permettere ai bambini di fare i loro bisogni“.

Il viaggio di Irina

Il viaggio di Irina è stato diverso. “Per far passare i bambini ce li lanciavamo per qualche metro da una parte all’altra della coda in modo da evitare che venissero schiacciati. Ho lanciato mia figlia oltre una specie di cancello che poi hanno chiuso. Ho iniziato a urlare perché la bambina era rimasta dall’altra parte, per fortuna poi mi hanno aperto”. Irina ha una una figlia di 7 anni. Susana invece ha due figli, di 12 e 2 anni. In Italia sono state ospitate da una connazionale ucraina, il cui marito è andato a prenderle in Polonia.

L’appello dei soldati ucraini

Le due donne sono costantemente in contatto con i rispetti mariti che cercano di non farle preoccupare e sono premurosi nei confronti loro e dei figli. Tutto ciò che vogliono è che le mogli e i loro piccoli siano al sicuro e stiano bene. Susana e Irina hanno poi parlato a nome dei soldati che stanno combattendo in Ucraina, i quali chiedono un supporto anche militare da parte degli Stati Nato.