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Ucraina, quali parlamentari non saranno in Aula per l'intervento di Zelensky

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Non tutti i deputati e i senatori italiani saranno presenti domani ad ascoltare il messaggio del presidente ucraino Zelensky alle Camere riunite

Domani, 22 marzo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parlerà in videoconferenza alle Camere italiane riunite. Alcuni senatori e deputati del nostro Paese però, hanno deciso di boicottare questa iniziativa e non saranno presenti in Aula. 

Guerra in Ucraina, il messaggio di Zelensky alle Camere

Mentre la guerra in Ucraina, scatenata dalla scellerata aggressione da parte della Russia, prosegue senza tregua, il presidente Volodymyr Zelensky continua i suoi interventi video con i politici degli Stati occidentali. Domani, 22 marzo, sarà il turno dell’Italia, con il presidente russo collegato per un intervento di mezz’ora con le Camere riunite. Roberto Fico ha spiegato quali sono gli obiettivi di questa iniziativa: “Per la prima volta un Capo di Stato è in collegamento e lo facciamo per dare un messaggio alle istituzioni e al popolo dell’Ucraina per dire che l’Italia è con loro.”

L’assenza di alcuni deputati e senatori italiani

Alcuni deputati e senatori italiani del Movimento 5 Stelle e della Lega hanno fatto sapere che non assisteranno in diretta alla videoconferenza. I Parlamentari di Alternativa si sono detti contrari a questa iniziartiva: “Non parteciperemo alla seduta comune delle Camere in cui è previsto l’intervento in tandem in videoconferenza del Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky e del presidente del Consiglio Mario Draghi. Riteniamo infatti si tratti di una forzatura che non cambia di una virgola lo stato delle cose. Si tratta solo e soltanto un’operazione di marketing che non servirà a far cessare le ostilità e non avrà alcuna utilità per la parte offesa.”

La decisione di Salvini, l’assenza di Pillon

Da quanto è emerso pare che Matteo Salvini sarà presente alla videoconferenza. Al contrario, il senatore della Lega, Pillon, ha spiegato perché sarà assente: “Martedì non sarò in Aula a Montecitorio perché sarò in missione a Londra in occasione della nascita della fondazione dedicata a Tafida Raqeeb, prevista il giorno dopo. In ogni caso sulla videoconferenza del presidente Zelensky ho forti perplessità perché credo che dovremmo collocarci in una posizione adeguata per promuovere la pace. Vendere armi a una delle parti in conflitto non favorisce il dialogo.”