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Ucraina: Quartapelle-Magi, 'contrastare disinformazione ma no liste proscrizione

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Roma, 29 giu. (Adnkronos) - La questione della disinformazione e delle interferenze straniere nello spazio del dibattito democratico è una questione serissima. Dalle elezioni presidenziali americane del 2016 alle presidenziali francesi del 2017 al dibattito online intorno ai vaccini sono stat...

Roma, 29 giu. (Adnkronos) – La questione della disinformazione e delle interferenze straniere nello spazio del dibattito democratico è una questione serissima. Dalle elezioni presidenziali americane del 2016 alle presidenziali francesi del 2017 al dibattito online intorno ai vaccini sono state tutte occasioni cui sono stati documentati tentativi di utilizzare disinformazione e interferenze per influenzare l’esito elettorale o per spaccare la nostra società. Per essere più forti contro chi cerca di minare la coesione delle democrazie questi tentativi vanno denunciati con serietà e rigore, evitando di fare confusione: un conto è chi artatamente diffonde disinformazione cioè false notizie. Un conto sono le opinioni personali espresse in un dibattito. Infine c’è chi fa informazione intervistando tra gli altri ideologi o intellettuali delle potenze a noi ostili: queste interviste, se opportunamente contestualizzate, sono fondamentali per capire cosa si pensa in Russia o in altri Paesi e una loro censura rischia di impoverire la capacità della nostra opinione pubblica di capire cosa succede in quei Paesi". Lo affermano Lia Quartapelle, deputata del Partito democratico, e Riccardo Magi, deputato e presidente di +Europa.

"Il rapporto di Fidu e Open Foundation presentato ieri alla Camera, che non è stato da noi ne commissionato né in alcun modo avallato e alla cui presentazione non abbiamo partecipato, confonde piani diversi, rischiando -aggiungono i due deputati- di creare liste di proscrizione che in questo caso hanno coinvolto professionisti impegnati da anni contro la disinformazione e per una informazione circostanziata sulla Russia. Queste modalità possono solo alimentare polemiche senza aiutare a comprendere, e quindi a contrastare, il fenomeno della disinformazione nella sua estensione e profondità. La stampa libera è uno dei punti di forza delle nostre democrazie. I bavagli, le pagelle di conformità lasciamole a quei regimi che poco hanno di democratico”.