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Ucraina, Salvini: "Dopo tre mesi di guerra conto su stop invio armi"

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Dopo aver dato l'ok al governo, Matteo Salvini fa marcia indietro sulla guerra in Ucraina: "Penso che sia arrivata la fine dell'invio di armi".

Alla soglia dei 90 giorni dall’inizio della guerra in Ucraina, Matteo Salvini è convinto che sia necessario interrompere l’invio di armi.

Matteo Salvini spinge per lo stopo all’invio di armi

Ci si avvicina sempre di più alla fine del terzo mese di scontri tra Russia e Ucraina, e ormai la situazione geopolitica degli aiuti sembra ben definita. Anche l’Italia – così come USA e molti altri Stati europei – ha dato il proprio sostentamento a Kiev in maniere differenti, tra cui l’invio di armi.

Proprio in merito a questo, il leader della Lega, Matteo Salvini, ha rilasciato alcune dichiarazioni, ospite di a Radio Anch’io su Rai Radio1: «Abbiamo dato mandato al governo di mandare armi se lo ritenesse necessario, penso che sia arrivata la fine dell’invio di armi».

Salvini sulla guerra: “La voglia di pace è di tanti”

Un Salvini che quindi fa marcia indietro sul sostentamento militare a Kiev, e ritiene opportuno smettere di fornire armi per non continuare ad alimentare il conflitto:

«Conto che non ci sia bisogno del voto – del Parlamento sullo stop all’invio di armi – se andiamo avanti così tra sei mesi conteremo milioni di morti. La voglia di pace non è di Salvini ma di tanti. Penso che generali, ambasciatori, il Santo Padre, uomini di Stato e uomini di impresa contino che l’invio di armi cessi e che i tempi siano maturi per il dialogo». 

Anche il maggior esponente del M5S, Giuseppe Conte, si trova – stranamente – d’accordo con Salvini, e ha chiesto al premier Draghi di sospendere l’invio di armi in Ucraina.