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Ucraina, Stanovaja: "Ritiro truppe russe falso, Putin sta solo guadagnando tempo"

Vladimir Putin

Tatjana Stanovaja ha spiegato perché il ritiro delle truppe russe fa parte della strategia di Putin e non è un segno di cedimento da parte di Mosca.

La fondatrice del centro studi “R Politik” e membra del Carnegie Moscow Center Tatjana Stanovaja si è espressa sul ritiro delle truppe russe promesso da Mosca nella guerra in Ucraina ritenendo che si tratti di un falso e di una strategia che Putin sta mettendo in atto per prendere tempo e concentrarsi su un obiettivo alla volta.

Stanovaja sul ritiro delle truppe russe

Intervistata da Repubblica, l’esperta ha evidenziato di non vedere motivi plausibili per cui Mosca possa riconsiderare le sue richieste iniziali. Il fatto, ha spiegato, è che non si aspettava questa resistenza della società, dell’esercito e dell’élite in Ucraina e ora si ritrova truppe sparse per tutto il territorio. Archiviata l’idea di riuscire a occupare tutto il Paese in poco tempo, deve quindi concentrarsi su un obiettivo alla volta. “Ora la priorità è il Donbass, sta solo guadagnando tempo per raggruppare l’esercito e focalizzarsi sull’Est Ucraina e giustifica questi movimenti col pretesto dei negoziati“, ha aggiunto.

Secondo lei, il Cremlino non siglerà alcuna pace fino a quando l’Ucraina non acconsentirà a tutte le richieste, e la bozza proposta di Kiev ne accoglie solo circa la metà. “Non può essere la base per un compromesso” perché Putin sa che perderà il sostegno sociale in caso di sconfitta, non se continuerà a combattere.

“Anche se molti sono in dissenso con Putin lo giustificano”

La Stanovaja ha poi escluso, per il momento, qualsiasi prospettiva di caduta per Putin a breve. Anche se una significativa parte dell’elite è rimasta scioccata dall’offensiva perché on era stata informata e non era preparata, il dissenso non si è tramutato in azione e la resistenza resta silenziosa. “Anche se molti non sono d’accordo con Putin, tendono a giustificarlo e ad accusare l’Occidente di non aver compreso le preoccupazioni russe“, ha concluso ribadendo di non vedere, per ora, un movimento anti-Putin nell’élite.