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Ucraina, Yermak chiede una No fly zone ma la Nato è titubante: si rischia una guerra mondiale

Aereo militare

L'Ucraina chiede una No fly zone sui propri cieli ma i Paesi occidentali hanno paura che si scateni una guerra mondiale.

Mentre le bombe piovono sull’Ucraina portando con se una scia di morti e devastazione, Yermak, collaboratore di Zelensky, chiede una No fly zone. Qualora la Nato dovesse accettare la richiesta dell’Ucraina si potrebbe entrare davvero in un conflitto mondiale.

L’Ucraina chiede all’occidente di istituire una No fly zone

C’è chi guida un Paese dai palazzi istituzionali e chi invece lo fa da un bunker. Zelensky e i suoi più fidati ministri e collaboratori sono da giorni al sicuro in un rifugio. Nonostante ciò, continuano a lanciare appelli agli ucraini e al mondo intero. La voce è una sola: “Aiutateci“. Questa volta a prendere la parola è Yermak. Come riporta Il Messaggero, il collaboratore di Zelensky ha affermato al New York Times che la Russia vorrebbe creare un nuovo impero e per fermarli, oltre ai rifornimenti armati per i soldati ucraini, è necessario che i Paesi occidentali istituiscano una No fly zone.

Cos’è la No fly zone?

La No fly zone è uno spazio aereo nel quale vige l’assoluto divieto di volo a tutti i velivoli non autorizzati. L’area è sottoposta ad una stretta sorveglianza militare e chiunque dovesse violare l’obbligo di No fly zone verrebbe abbattutto. La richiesta dell’Ucraina è legata al fatto che ormai l’aeronautica russa ha preso di mira i cieli di tutto il loro territorio. Vista l’enorme presenza di velivoli russi, istituire una No fly zone in Ucraina significherebbe autorizzare gli Stati Nato a colpire gli aerei russi e, di conseguenza innescare delle battaglie aeree che sfocerebbero in un conflitto mondiale.

Si continuerà ad aiutare l’Ucraina in altri modi

La Nato, l’Europa e il mondo intero non possono permettersi una guerra né la vogliono. Per ora dunque la risposta dei Paesi occidentali è un secco “no” alla No fly zone. Gli Stati che stanno sostenendo l’Ucraina continueranno comunque a rifornire di armi e aiuti di ogni genere la popolazione e l’esercito ucraino.