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Pedofilia, udienza preliminare a marzo per il cardinale George Pell

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George Pell, il Cardinale di recente accusato di pedofilia, dovrà apparire a marzo 2018 per l'udienza preliminare. Le violenza sarebbero state commesse decenni fa.

Marzo sarà un mese importante e decisivo per il Cardinale australiano George Pell (76 anni). Per quel mese è infatti fissata l’udienza preliminare di 4 settimane per i reati di pedofilia attribuiti a lui. C’è anche la richiesta di rinvio a giudizio. Le violenze commesse dal Cardinale George Pell avrebbero avuto luogo diversi anni fa, negli anni settanta, ottanta e fine anni novanta primi anni duemila. Ci saranno ben 50 testimoni per chiarire la situazione. Dal 2014, l’uomo è prefetto della Segreteria per l’economia.

Cardinale Pell accusato

George Pell è il più importante esponente della Chiesa processato per pedofilia. L’uomo era stato nominato da papa Francesco prefetto della Segreteria per l’Economia nel 2014, ma è tornato in Australia per sottoporsi al giudizio delle autorità civili e difendersi da queste accuse di pedofilia. L’accusa è partita a giugno scorso, e ha sconvolto tutti, papa Francesco compreso. Certo, almeno fino alla fine, George Pell è da considerare innocente. Ma l’aria che tire non è buona per lui.

ll 6 ottobre, il cardinale è comparso di fronte al tribunale di Melbourne, in Australia durante una breve udienza per difendersi alle accuse di molestie e stupro su minori quando era sacerdote a Ballarat, tra il 1976 e il 1980, e arcivescovo a Melbourne, ossia tra il 1996 e il 2001. Sono quindi reati ‘storici’, e sono stati commessi su iù vittime. La corte ha stabilito che George Pell dovrà presentarsi il 5 marzo 2018 per un’udienza preliminare dalla durata, almeno di quattro settimane. Cinquanta testimoni sono stati chiamati all’udienza, al fine di stabilire se ci sono prove sufficientemente decisive per portare George Pell sotto processo.

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Difesa e accusa

Il Cardinale George Pell ha sempre negato le accuse e proclamato la propria assoluta innocenza. Il suo legale, l’avvocato Robert Richter, ha dichiarato alla corte come fosse “impossibile” che sul soglio di San Patrizio, quello dell’arcivescovo di Melbourne, potesse sedere qualcuno che avesse commesso questi gravissimi crimini. Ma secondo l’accusa, Pell avrebbe omesso di collaborare con le forze dell’ordine, insabbiando i casi di violenze sessuali perpetrati nei confronti dei minori da parte di religiosi cattolici della sua diocesi. Inoltre, il Cardinale avrebbe messo in atto il cosiddetto “Melbourne Response”, uno schema di risarcimenti piuttosto bassi per le vittime volto a disincentivare onerose cause giudiziarie contro la diocesi.

Pedofilia e Chiesa

Questa è un’altra storia che ci scandalizza, anche se a volte il binomio clero-pedofilia è diventato un po’ un cliché. Non tutti i preti sono pedofili, e nemmeno tutti i pedofili sono preti. Tuttavia papa Francesco ha ammesso le carenze della Chiesa in quest’ambito, dicendo di negare la grazia, il perdono, agli uomini del clero che si macchiano di questo grave reato. Anche la Cei di recente ha deciso di avere un ruolo attivo nella repressione degli abusi sessuali commessi dal clero.