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UE a Ryanair: le regole sui contratti non sono negoziabili

Ryanair

La Commissione UE avverte Ryanair che "il mercato interno non è una giungla" e che le regole europee sul lavoro non sono negoziabili.

Ryanair non può non applicare le regole sul lavoro vigenti nell’Unione europea. Stavolta il monito alla compagnia aerea irlandese non arriva dai sindacati ma dalla responsabile dell’occupazione e degli affari sociali della Commissione UE, Marianne Thyssen.

Ryanair rispetti le regole UE

Il Ceo di Ryanair, Michael O’Leary, ha chiesto infatti per oggi un incontro in sede UE per discutere dell’applicazione dei contratti. La compagnia infatti finora ha tentato di uniformali tutti in base al diritto irlandese mentre i singoli Stati chiedono che i rapporti siano basati sulla legislazione locale, ed europea. Un primo passo la compagnia aerea l’ha fatto proprio in Italia. Ryanair ha infatti firmato con l’ANPAC il primo Contratto collettivo di lavoro per i piloti. Filt Cgil e Uiltrasporti hanno invece bollato l’accordo come al massimo “un regolamento aziendale” in quanto il contratto non è comunque “regolato dal diritto italiano ma da quello irlandese” spiegavano i due sindacati.

Oggi Bruxelles ribadisce quindi: “Non è la bandiera di un aereo che determina l’applicazione della legge applicabile, le regole sui contratti di occupazione per gli equipaggi sono chiare: conta il luogo dal quale partono i lavoratori al mattino e in cui tornano la sera senza che l’impresa debba coprire le spese”. La commissaria Marianne Thyssen chiarisce quindi che “rispettare le regole UE non è qualcosa che i lavoratori devono negoziare né qualcosa che possa essere fatto in modo diverso a seconda dei Paesi”.

“Non sono contro Ryanair o contro il modello di business delle compagnie low cost – precisa quindi -, però il grande successo richiama anche grande responsabilità: il mercato interno non è una giungla, ha regole chiare sulla modalità equa del lavoro e sulla protezione dei lavoratori, questo non è un dibattito accademico, ma è una questione concreta di diritti sociali dei lavoratori“.