Bologna, 9 dic. (askanews) – La direttiva europea ETS2 “vorrebbe allargare questa sorta di tassazione anche a coloro che hanno clienti retail, quindi gli operatori elettrici come Illumia sarebbero soggetti dal 2028 a questo ulteriore onere” che comporterà “un aumento della bolletta di almeno 100-150 euro, quindi un aumento di circa il 25-30% rispetto alla spesa attuale”.
Lo ha dichiarato Marco Bernardi, presidente di Illumia, commentando l’introduzione del Sistema per lo scambio di quote di emissioni per i settori degli edifici e trasporto stradale (ETS2).
“L’aspetto più rilevante e preoccupante è l’avvento dell’ETS2, come giustamente qualche mio collaboratore in maniera ironica lo ha definito, è il sequel di un film che però non è di successo – ha dichiarato Bernardi, a margine della presentazione a Bologna di ‘Iwagumi’ in occasione delle festività natalizie – l’ETS1, al netto di tutte le iniziative e le pubblicità di cui è stato oggetto, non è sicuramente un’iniziativa di successo”.
“Le emissioni sono diminuite per tre fenomeni sostanziali: le crisi che ci sono state, l’innovazione tecnologica e la delocalizzazione dell’apparato industriale che è andato a produrre dove queste imposizioni non ci sono – ha proseguito il presidente – quindi l’ETS1, a nostro parere, non è un’esperienza di successo”.
“È culturalmente sbagliato, non si crea una tassa per incentivare l’elettrificazione – ha aggiunto Bernardi – L’idea di aumentare la spesa elettrica per incentivare le abitazioni a elettrificare, quando già nel 2022 con un aumento di 10 volte l’elettrificazione non è stata utilizzata, ci sembra una miopia. Non saranno 100 euro di aumento della bolletta a giustificare investimenti da 7 a 20.000 euro per caldaie, pompe di calore. Lo riteniamo uno strumento sbagliato che non centrerà l’obiettivo e che andrà a gravare sulle bollette di tutti i cittadini italiani”.