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Ufficiale: la Triestina passa a Sergio Aletti. Ma Pedicchio non molla...

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Sono giornate frenetiche per la realtà triestina. Un inizio stagione scoppiettante e sorprendente con i giovani di Pavanel ed ora l’atteso e sospirato, da entrambe le parti, cambio di gestione societaria. Molto meno attesa però è stata la conclusione delle trattative, e soprattutto il nominat...

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Sono giornate frenetiche per la realtà triestina. Un inizio stagione scoppiettante e sorprendente con i giovani di Pavanel ed ora l’atteso e sospirato, da entrambe le parti, cambio di gestione societaria. Molto meno attesa però è stata la conclusione delle trattative, e soprattutto il nominativo del nuovo presidente, il “ravennate” Sergio Aletti, che ha acquistato il 50% delle quote in possesso di Fantinel, pari al 96% complessivo dal momento che il 4% è di proprietà ad un altro folto gruppo di imprenditori. E non è tutto perché è stata ufficializzata anche la nomina come nuovo direttore sportivo di Antonio Recchi, ovviamente in arrivo dal Ravenna, intenzionato anche a convincere al trasferimento pure Gian Cesare Discepoli, tutt’ora sotto contratto con la stessa società giallorossa e, da uomo d’onore qual è, poco disposto a venire meno ad un accordo firmato.

Con tanti saluti, eventualmente, alla professionalità di Massimo Pavanel, che si era messo al lavoro con entusiasmo ma che si era comunque detto pronto a farsi da parte in caso di nuovi piani societari legati al ripescaggio in B: cosa che non è avvenuta, ma che non ha impedito di concludere l’era Fantinel dopo cinque anni di sofferenze, in cui l’Alabarda ha dovuto fare i conti con il triste record delle due retrocessioni consecutive dalla B alla Prima, non sufficienti comunque a far rimpiangere Flaviano Tonellotto, il presidente da cui Fantinel rilevò la società nel 2006. Le trattative tra Aletti e Fantinel sono cominciate una decina di giorni fa, procedendo spedite in virtù della buona volontà emersa da entrambe le parti, ciascuna delle quali detiene quindi ora il 48% delle quote societarie. Così se per le ufficialità bisognerà aspettare il 29 agosto, quando l’accordo raggiunto giovedì verrà messo nero su bianco, nei fatti il passaggio di consegne avverrà molto prima visto che servono capitali per il mercato, che non potranno arrivare solo dalle imminenti cessioni di Viotti (Cittadella?) e Bariti, diretto verso la Fiorentina.

Capitali che serviranno per fare della Triestina una squadra da subito ambiziosa: addio quindi al progetto della cantera avviato da Pavanel, le forze in arrivo dalla Romagna sarebbero seriamente intenzionate a creare una squadra competitiva nonostante ci siano appena dieci giorni di tempo sul mercato. Dal canto suo Fantinel ha già espresso la volontà di andare oltre le fredde cifre: la società è ancora a metà ma formalmente Aletti è già l’unico proprietario: “Mi faccio da parte, questo è il primo passo” ha detto il presidente uscente. Quanto ad Aletti è chiara la volontà di entrare in punta di piedi: “Da parte nostra c’è il massimo rispetto verso tutto l’ambiente sportivo e imprenditoriale triestino ed anche nei confronti degli imprenditori giuliani che si stavano organizzando per entrare nella Triestina”. Già, perché tra i tanti dubbi che rimangono all’orizzonte il più significativo è proprio quello legato al nome di Vittorio Pedicchio, il vice presidente dell’Unione Industriali di Trieste che era intento a radunare un gruppo di imprenditori in grado di far fronte all’acquisto: ma le trattative ed i rapporti con Fantinel non sono mai decollati. Possibile quindi una controffensiva di Pedicchio, volta magari a rilevare il 20% per togliere la maggioranza all’ex presidente. Le grandi manovre sono appena cominciate…