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Ultima Generazione, carbone vegetale nella fontana di Trevi: parte l'inchiesta

Il blitz di Ultima generazione stavolta ha preso di mira la Fontana di Trevi a Roma

Per il gesto messo in atto da Ultima generazione nella fontana di Trevi potrebbe esserci un "cappello associativo"

Rischiano una incriminazione associativa grave gli attivisti di Ultima Generazione che nella mattinata del 21 maggio hanno gettato carbone vegetale nella fontana di Trevi: parte l’inchiesta e la magistratura ha acquisito gli atti. Da quanto si apprende infatti la procura della Repubblica di Roma ha avviato l’iter procedurale per agire contro gli autori del raid. E attenzione: con le nuove norme decie dal governo su Input del ministro dell’Interno Piantedosi gli autori del blitz potrebbero anche essere indagati con vincolo associativo semplice.

Ultima Generazione a Fontana di Trevi: l’inchiesta

Che significa? Che chi ha gettato materialmente il carbone ha le stesse responsabilità di chi quel carbone magari lo ha “solo” comprato. I media intanto informano che verranno avviate nelle prossime ore le indagini per il blitz degli attivisti e delle attiviste di Ultima Generazione. La Polizia giudiziaria potrebbe essere quella locale di Roma Capitale che è intervenuta a fermare il raid, quando pare nove ragazzi hanno colorato l’acqua della fontana di Trevi di nero utilizzando del carbone vegetale. I magistrati sono coordinati dal procuratore aggiunto Angelantonio Racanelli.

Come sta procedendo Piazzale Clodio

Per adesso pare vogliano procedere “solo” per il reato previsto dall’articolo 518 duodecies del codice penale relativo alla “deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici”. Dal canto loro gli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale hanno denunciato 9 persone: non solo per aver lanciato il carbone vegetale in acqua, ma anche per l’ingresso fattuale nella vasca. Lo hanno fatto agitando uno striscione per la campagna “Non paghiamo il fossile”.