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Un giorno in pretura ripercorre l'omicidio di Willy Monteiro: la surreale difesa dei fratelli Bianchi

Un giorno in pretura

A pochi giorni dalla condanna all'ergastolo dei Fratelli Bianchi, un giorno in pretura ha ripercorso il processo dell'omicidio di Willy Monteiro.

Sono passati pochi giorni dall’processo per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte che ha portato alla condanna di Gabriele e Marco Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia. Ora a ripercorrere quei momenti è la trasmissione di Rai 3 “Un giorno in pretura” condotta da Roberta Petrelluzzi. Diversi gli aspetti sui quali è stata puntata l’attenzioni, compresi i fatti antecedenti avvenuti tra Francesco Belleggia e Federico Zurma. 

Un giorno in pretura, ripercorrendo l’omicidio di Willy Monteiro: come da una scintilla scoppiò un incendio 

Stando a quanto emerge dai fatti narrati dal processo, tutto nacque da una battuta di Mario Pincarelli. Ciò portò nel giro di pochi minuti ad una lite tra Francesco Belleggia e Federico Zurma. Quest’ultimo verrà poi spinto dalle scale, infine la discussione che ad un certo punto sembra quasi essersi acquietata. È a quel punto che arriveranno i fratelli Bianchi a bordo di un SUV. “Stanno arrivando i Bianchi” si sente ad un certo punto distintamente. 

Le dichiarazioni surreali dei Fratelli Bianchi 

“Una volta che siamo in prossimità del giardino affollato di persone, vediamo una calca di persone che erano incuriosite e che erano agitate. Io faccio un’esternazione: “Oh si stanno menando davvero”, sono queste le parole di Marco Bianchi che ha descritto cosa è successo quando è arrivato sul luogo della lite. Quello che succederà da lì a Willy Monteiro Duarte è tristemente storia.

Un amico del giovane racconterà:  “Il primo colpo sferrato fu un calcio all’altezza del petto. Willy è volato contro una macchina”. In un’ulteriore testimonianza verrà anche detto: “Ho visto Gabriele Bianchi arrivare spedito davanti a Willy e tirargli un calcio in petto. Un calcio frontala da davanti, piegando la gamba e spingendo col bacino”.

Marco Bianchi successivamente racconterà un qualcosa a tratti incredibile e sconcertante. Rivolgendosi al pm chiede: “Mettiamo caso che fosse vero: che io e mio fratello abbiamo riempito di pugni il povero Willy…non pensa che i colpi da me dati e da mio fratello, con la nostra staura fisica, la nostra esperienza non crede che Willy avrebbe ricevuto una frattura sul viso, un naso rotto?”, “Guardi che è morto Willy” gli è stato infine fatto osservare.