Urbex, urban exploration: cos'è esplorazione urbana di luoghi abbandonati

Intrufolarsi in luoghi andati in rovina per scattare meravigliose foto: questo è l’urbex, il nuovo hobby che concilia esplorazione e fotografia.

L’urbex è un nuovo affascinate hobby che spopola fra i giovani amanti della fotografia, ma non solo. Questo insolito passatempo consiste nel esplorare luoghi lasciati andare in rovina, abbandonati o comunque disabitati, spesso anche infiltrandosi di nascosto. Il termine urbex è una contrazione di urban exploration e chi lo pratica è mosso dalla curiosità e dall’amore per la bellezza che il nostro paese può offrire.

Fare urbex significa amare il patrimonio storico culturale di un edificio e cercare la bellezza anche nei luoghi dimenticati dalle masse. Molti appassionati di fotografia, come il milanese Davide Soliani, si dedicano a questa passione ormai da anni per immortalare in piccole opere d’arte le bellezze sepolte sparse per l’Italia. Davide ha un progetto chiamato Alisei Memories che è nato per caso vedendo luoghi lasciati in rovina per le campagne lombarde ed intrufolandosi per scherzo. Ha iniziato poi ad immortalarli e a produrre queste poetiche foto. Alcuni come lui lo fanno solo per divulgare queste perle nascoste e metterle così alla portata di tutti, per dar nuova vita al patrimonio territoriale. Altri invece collezionano i luoghi facendo un lavoro meno artistico ma più avventuroso.

L’urbex però non è un hobby completamente sicuro. Un grosso rischio è la possibilità di venire sanzionati o di violare leggi intrufolandosi nei luoghi abbandonati rischiando anche denunce. Un secondo rischio riguarda invece più la salute degli esploratori. Introducendosi in luoghi andati in rovina si corrono pericoli fisici: la location potrebbe essere sottoposta a improvvisi crolli di calcinacci o di parti di pavimento o scale. Da questo tipo di attività a volte nascono anche denunce della situazione di degrado del territorio. Comunque, nonostante la possibile violazione di leggi, l’urbex ha quasi sempre il nobile fine di ricercare l’arte nel dimenticato.