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USA 2016, l'FBI ha chiuso l'indagine su Hillary Clinton: nessuna accusa

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Alla vigilia del voto decisivo di USA 2016 l'FBI ha chiuso le indagini su Hillary Clinton. Per la candidata democratica nessuna accusa. USA 2016 si avvia alla conclusione. Domani, 8 novembre 2016, sarà il giorno del voto finale che stabilirà il nuovo presidente degli Stati Uniti d'America. Al mom...

Alla vigilia del voto decisivo di USA 2016 l’FBI ha chiuso le indagini su Hillary Clinton. Per la candidata democratica nessuna accusa.

USA 2016 si avvia alla conclusione. Domani, 8 novembre 2016, sarà il giorno del voto finale che stabilirà il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America. Al momento l’esito delle elezioni americane è considerato ancora incerto per via degli swing states, gli stati in bilico dove ancora nessuno dei due candidati è riuscito a prevalere. Ma la notizia diffusa nelle ultime ore potrebbe essere fondamentale.

Chiuse le indagini sull’email gate

L’FBI ha chiuso le indagini su Hillary Clinton, ponendo di fatto fine al cosiddetto email gate. Ad annunciarlo è stato il direttore del Bureau James Corney che, in una lettera al Congresso, ha specificato che tutti i documenti sono stati analizzati e che “valgono le stesse conclusioni del luglio scorso”. Ovvero non ci sono ragioni per procedere con una richiesta di incriminazione nei confronti della candidata democratica alla Casa Bianca.

La cosiddetta “sorpresa di ottobre”, che sembrava avere riaperto i giochi, potrebbe quindi essersi risolta in un nulla di fatto tanto vantaggioso per Hillary Clinton, quanto dannoso per Donald Trump. Il tycoon aveva definito l’email gate il più grande scandalo politico dai tempi del Watergate, avviando una grande rimonta, ma, ora, si ritrova in una situazione non dissimile da quella di qualche settimana fa.

Gli ultimi sondaggi USA 2016

Gli ultimi sondaggi assegnano un margine di vantaggio sottile ma decisivo a Hillary Clinton: si va dai 3 punti percentuali secondo Politico – Morning (45% per Hillary Clinton e 42% per Trump), ai 4 di Nbc – Wall Street Journal, ai 5 di Abc – Washington Post.

In questo quadro, il recupero da parte di Donald Trump è giudicato molto improbabile. I problemi, per il candidato repubblicano, sembrano soprattutto legati all’elettorato ispanico, in costante avvicinamento al fronte democratico. George W. Bush raccolse il 44% dei voti di questo specifico segmento, John McCain arrivò poco al di sopra del 30% e Romney, nel 2012, si fermò al 27%. Secondo le ultime rilevazioni, Donald Trump non arriverebbe al 20%, toccando il minimo storico del partito.