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Usa, boom di arresti di migranti senza permesso di soggiorno nel primo anno di presidenza Trump

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Nel corso del primo anno di presidenza Trump si è registrato un boom di arresti di persone residenti negli Usa, ma senza permesso di soggiorno.

Nel corso di questo primo anno di presidenza Trump si è registrato un vero e proprio boom per quanto riguarda gli arresti di persone residenti negli Usa, ma senza permesso di soggiorno. E’ in calo invece il numero dei migranti che sono stati sorpresi a superare in maniera illegale il confine messicano, riuscendo ad arrivare sempre illegalmente, negli Stati Uniti. Un risultato che ha soddisfatto il Dipartimento per la Sicurezza Nazionale.

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Si è verificato un vero e proprio boom di arresti di residenti negli Usa ma senza permesso di soggiorno in questo primo anno di presidenza di Donald Trump. Risulta essere in calo invece il numero dei migranti che sono stati sorpresi a superare illegalmente il confine messicano, riuscendo a raggiungere, sempre in maniera del tutto illegale, gli Stati Uniti. Un risultato che ha soddisfatto molto il Dipartimento americano per la Sicurezza Nazionale, che subito ha cantato vittoria, dichiarando che tutto questo è stato possibile grazie all’impegno del Presidente Donald Trump in sostegno di funzionari e agenti. E’ questo quanto ha dichiarato in conferenza Elaine Duke, il segretario ad interim del Dipartimento americano per la Sicurezza Nazionale, che sarà sostituito da Kirstjen M. Nielsen, la cui nomina è stata confermata.

In base ai dati che sono stati forniti dal Customs and Border Protection, ovvero una delle due agenzie federali che fa parte del dipartimento americano per la Sicurezza Nazionale, nell’anno fiscale che si è concluso lo scorso 30 settembre sono stati effettuati in tutto 310.531 arresti al confine tra Usa e Messico. Cioè il ventiquattro per cento in meno rispetto all’anno precedente e al pari del risultato minimo che si è verificato nel 1971.

I dati

Sono cresciuti, come già accennato in precedenza, invece gli arresti di persone che risiedono negli Usa ma senza permesso di soggiorno. Anche se comunque sono sono diminuite le espulsioni. Tra l’inizio della Presidenza di Donald Trump e la fine dell’anno fiscale, gli agenti dell’Immigration and Customs Enforcement (l’altra agenzia che fa parte del Dipartimento di Sicurezza Nazionale) hanno arresto in tutto 110.568 persone. Ovvero il quarantadue per cento in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le espulsioni, invece, sono state 226.119, cioè il sei per cento in meno rispetto al 2016.

Il direttore ad interim di ICE, Tom Homan, ha voluto respingere le accusa rivolte da parte dei gruppi in difesa dei migranti, che sostengono che l’amministrazione Trump ha praticamente fatto di tutto per incastrare determinate persone, con l’obiettivo di rispedirle nel loro Paese di origine sfruttando delle infrazione del tutto insignificanti. Homan invece ha sostenuto che loro compiono azione mirate, sapendo bene dove andare a colpire e chi arrestare. Inoltre, lo stesso Homan ha criticato tutte quelle città che in qualche modo proteggono che ci vivono da diverso tempo, pur non possedendo i requisiti per poter risiedere negli Usa. Secondo quanto dichiarato dal funzionario americano, queste città sono responsabili di mettere a rischio la vita di persone innocenti, in quanto proteggono dei criminali in maniera del tutto illegale.