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Usa, sicurezza nazionale: 200 donne firmano la lettera sulle molestie

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Anche l'ambiente della sicurezza nazionale Usa è teatro di molestie sessuali: lo testimoniano in una lettera firmata oltre 200 donne.

Alla luce degli ultimi fatti e del travaglio mediatico scatenatosi contro le mura dorate di Hollywood, il coraggio per parlare non è più solo un sogno: diventa realtà e coinvolge il mondo anche al di fuori del cinema. Oltre 200 donne che hanno lavorato o lavorano nella sicurezza nazionale per gli Usa hanno firmato una lettera aperta nella quale affermano di aver subito molestie sessuali o di conoscere qualcuno che ne è rimasto vittima. “Questo non è solo un problema a Hollywood, nella Silicon Valley, nelle redazioni o al Congresso”, si legge nella lettera, firmata da 223 fra attuali ed ex diplomatiche, dipendenti civili e militari.

Usa, altre molestie

Sono un pozzo senza fondo le accuse verso il produttore cinematografico ormai ex potentissimo di Hollywood, Harvey Weinstein, di molestie e aggressioni a sfondo sessuale mentre la vicenda si allarga a macchia d’olio e non sembra più contenibile. Nel mirino quindi entrano altri uomini e cade un’altra testa, questa volta ad Amazon, che sospende il capo della sua divisione video, Roy Price, dopo le accuse di molestie sessuali della producer Isa Hackett e le critiche al suo stretto rapporto di lavoro con Weinstein. Il desiderio di confessare dopo anni, o anche solo giorni, e liberarsi di quel macigno sul cuore per molte donne diventa una luce di speranza per la ricerca della giustizia. Adesso nessuno tace più.

Tutte contro Weinstein

Il New York Times è stato il primo a lanciare la notizia, il giorno del 5 ottobre, giorno che tutte le donne ricorderanno come il giorno della resurrezione: il produttore più potente di Hollywood, Harvey Weinstein, ha molestato sessualmente una serie di donne che, per lavoro, gli stavano intorno. I fatti, rimasti nascosti per anni, anche decenni, una volta venuti a galla hanno provocato una reazione a catena di dichiarazioni e confessioni, e immediate ripercussioni. Subito dopo le accuse emerse, il produttore viene licenziato dalla sua stessa società, e, pochi giorni dopo, la moglie Georgina Chapman (insieme a lui da dieci anni, hanno due figli di 7 e 4 anni) annuncia al mondo la sua decisione di lasciarlo: «il mio cuore è distrutto per tutte le donne che hanno sofferto».

Nuove accuse contro Kevin Spacey

Nella bufera Hollywoodiana l’uragano delle accuse non risparmia un altro attore di fama mondiale: Kevin Spacey. Le prime accuse di molestie contro Spacey sono state fatte lo scorso 30 ottobre dall’attore Anthony Rapp con un’intervista su BuzzFeed e riguardavano fatti del 1986. Nelle ultime settimane si sono aggiunte le accuse di altri quattro uomini e poi quelle di otto persone che hanno lavorato o lavorano alla serie tv House of Cards. Una delle testimonianze è di Harry Dreyfuss, che è stata raccolta sempre da BuzzFeed, e si riferisce a un episodio avvenuto a Londra quando l’attore aveva 18 anni. Stavano lavorando ad una produzione teatrale di cui Spacey era il direttore. Seduti sul divano, Kevin Spacey comincia a toccare la coscia a Dreyfuss, davanti al padre di cui non si era accorto di nulla e che è venuto a sapere di quell’accaduto solo dopo anni. Dreyfuss giustifica il suo silenzio affermando che voleva proteggere se stesso e suo padre. Ma adesso che la verità è venuta a galla per tutti, gli unici che dovranno proteggersi sono i colpevoli.