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Usa: stop a esecuzione perché disabile. Conferma decisione corte appello

Una sedia elettrica usata per le esecuzioni capitali nell'America del Sud

La decisione di una Corte d'Appello dell'Alabama ha lasciato basito il popolo americano: Vernon Madison, sessantacinquenne americano condannato alla pena di morte per aver ucciso, nel 1985, un agente di polizia sparandogli un colpo di pistola alla testa, è stato graziato. Vernon, la cui esecuzio...

La decisione di una Corte d’Appello dell’Alabama ha lasciato basito il popolo americano: Vernon Madison, sessantacinquenne americano condannato alla pena di morte per aver ucciso, nel 1985, un agente di polizia sparandogli un colpo di pistola alla testa, è stato graziato.

Vernon, la cui esecuzione capitale era stata decisa da tempo, si è visto infatti togliere la severa condanna in quanto considerato “incapace di intendere e di volere”. Questo il verdetto della Corte d’Appello dell’Alabama, città nelle cui carceri Vernon risiede da trent’anni.

Le cause della sua demenza sono da imputare ai ripetuti ictus che hanno colpito il condannato durante la sua detenzione; tali patologie hanno infatti reso il quoziente intellettivo di Vernon molto basso (intorno ai 72 punti) e lo hanno fatto rientrare nella categoria dei disabili a cui, per legge, è vietato applicare la pena di morte.

A giustificazione del verdetto, la Corte d’Appello ha dichiarato che le condizioni mentali di Vernon non renderebbero possibile fargli capire il perché della sua detenzione e l’applicazione della pena di morte causata dal suo insano gesto che, proprio a causa degli ictus, il condannato stenta a ricordare.