> > Va in ospedale per una gastroenterite: bambino di 8 anni muore per tumore al ...

Va in ospedale per una gastroenterite: bambino di 8 anni muore per tumore al cervello

ospedale

Il piccolo Isaiah Jarret è morto a soli otto anni per un tumore al cervello: il bambino era stato ricoverato in ospedale con gastoenterite

Isaiah Jarret era un bambino di Castle Vale, Birmingham, che è scomparso nel luglio del 2022 a causa di un brutto tumore al cervello. Il piccolo ha lottato a lungo contro la malattia che in un primo tempo non era stata diagnosticata dai medici.

Regno Unito, bimbo ricoverato per gastoenterite: muore in ospedale per tumore al cervello

Isaiah aveva iniziato a sentirsi male verso la fine del 2021: vomitava sangue, aveva dolori addominali e soffriva di forti mal di testa. I suoi genitori lo hanno accompagnato più volte in ospedale dove, in più di un’occasione gli era stata diagnosticata una semplice gastroenterite. Col passare del tempo, però, il bambino ha iniziato a soffrire sempre di più, fino alla decisione di sottoporlo ad una TAC. I risultati del test si sono rivelati drammatici: Isaiah Jarret aveva un medulloblastoma, un tumore al cervello.

Il racconto della madre: gli ultimi terribili mesi

Dena Thomas, la madre di Isaiah, ha raccontato la storia della sua famiglia, concentrandosi in particolare sugli ultimi terribili mesi della vita del piccolo e sulla diagnosi choc: “Ho pensato che potesse avere qualcosa a che fare con la sua pancia, mai in un milione anni mi aspettavo che mi dicessero che il mio bambino aveva un tumore al cervello.” In quel periodo la donna fu costretta ad abbandonare il lavoro per seguire il suo bambino nei vari cicli di chemioterapia tra una clinica e l’altra, fino al suo ultimo giorno di vita. “Nessun’altra famiglia dovrebbe affrontare l’angoscia e il dolore di perdere una persona cara” – spiega Dena che nel frattempo si è unita all’ente ‘Brain Tumor Research‘ –Dobbiamo far conoscere e parlare di tumori al cervello, comprenderli e meglio per essere in grado di fornire un trattamento migliore e, infine, una cura per impedire a chiunque altro di soffrire di questa malattia crudele.”