> > Vaccinazioni false a Palermo, infermiera confessa: "Ho preso mille euro"

Vaccinazioni false a Palermo, infermiera confessa: "Ho preso mille euro"

Palermo, vaccinazioni false: diversi arresti e la confessione di un'infermiera

Vaccinazioni false a Palermo, diverse persone in manette. Un'infermiera confessa: "Ho preso mille euro agendo per necessità di denaro".

Vaccinazioni false a Palermo, la confessione di un’infermiera: “Ho preso quasi mille euro, avevo bisogno di soldi”. Anna Maria Lo Brano, infermiera presso l’ospedale civico di Palermo, ha confessato di essere colpevole al pool coordinato dal procuratore aggiunto Sergio Demonti.

Vaccinazioni false a Palermo

L’infermiera Lo Brano lavorava anche all’hub vaccinale della Fiera del Mediterraneo ma non è la sola ad aver partecipato alle false vaccinazioni a Palermo. Assieme a lei sono finite in manette diverse persone, tra le quali una collega e quasi certamente un medico, i quali nomi sono coperti da omissis nel verbale del pm Felice Denedittis al Tribunale del riesame.

Palermo, vaccinazioni false alle feste tra amici

Le indagini della Digos proseguono, tra gli arrestati c’è anche il commerciante Giuseppe Tomasino, che avrebbe chiesto ad Anna Maria Lo Brano di far finta di vaccinarlo in quanto no vax convinto, durante una festa tra amici. L’infermiera avrebbe quindi ricevuto un invito presso il negozio di Tomasino in Corso Pisani.

“C’erano anche Filippo Accetta (leader No Vax, in carcere — ndr), e un’altra persona”, ha dichiarato Lo Brano, “L’accordo concluso in quella sede era che io avrei procurato dei falsi certificati di tampone Covid con esito negativo, riguardanti Tomasino, Accetta e due dei suoi figli, in cambio di 50 euro per ciascuno, mentre l’altra persona si sarebbe occupata dell’effettuazione o comunque dell’organizzazione delle false inoculazioni, in cambio di 400 euro per ciascuno”.

Vaccinazioni false a Palermo, tra no vax e timorosi

Nella pratica del reato, l’infermiera svuotava il contenuto della siringa in una garza e infilava l’ago nel braccio senza iniettare nulla. “Ho fintamente vaccinato un poliziotto, tre mie vicine di casa, anche una mia collega dell’hub, Giorgia C.”, ha confessato, “che aveva fatto regolarmente le prime due dosi con Pfizer e aveva paura della terza dose, che sarebbe stata effettuata con Moderna, da lei e dalle vicine di casa non ho percepito soldi”.