Il tema delle vaccinazioni anti-Covid per i detenuti delle carceri italiane, sta alimentando in queste ore un acceso dibattito politico. La discussione è iniziata con un tweet del leader della Lega Salvini.
Vaccini ai detenuti: parla Salvini
Nella giornata di ieri, 11 aprile, sul profilo Twitter di Matteo Salvini è comparso un tweet che ha scatenato un vero e proprio caso politico.
Salvini, postando una pagina sull’articolo di ieri del Corriere della Sera, che aveva come tema quello della vaccinazioni ai detenuti che verranno effettuate nel Lazio e in Campania all’arrivo delle dosi di Johnson e Johnson, si è cosi espresso:
“Lazio e Campania vogliono vaccinare i detenuti prima di anziani e disabili. Roba da matti”.
La critica di Salvini è rivolta all’assessore regionale Alessio D’Amato, il quale ha annunciato che all’arrivo nel Lazio delle prime dosi di vaccini anti-Covid Johnson e Johnson, verranno vaccinati “detenuti e agenti penitenziari delle carceri del territorio”. Scelta aspramente criticata dal leader della Lega, che proprio non accetta il fatto che queste categorie possano avere la priorità su anziani e disabili.
La risposta di D’Amato
Immediata la risposta dell’assessore D’Amato, che con una nota ha così commentato le parole di Salvini:
“Che un ex Ministro degli Interni definisca roba da matti la vaccinazione degli agenti della penitenziaria e dei detenuti è un’azione da maramaldo. Il Lazio è tra le prime Regioni italiane per copertura vaccinale agli anziani e in generale per livello di somministrazioni. Su queste questioni serve serietà, in Lombardia e Veneto sono iniziate a marzo le vaccinazioni nelle carceri“.
L’opinione di Enzo Foschi
A supporto di D’Amato è intervenuto anche Enzo Foschi, il vicesegretario del Partito Democratico nel Lazio, il quale si è così espresso a riguardo:
“Gaffe clamorosa di Salvini sui detenuti che il Lazio vaccinerà fra qualche giorno. L’odio verso gli altri lo porta a dire cose senza senso. Pensi ai disastri della sua Lombardia”.