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Vaccini, il chirurgo Orefice: "Con un robot se ne somministrano 15/20 per volta"

vaccino robot

Interessante intervista rilasciata dal chirurgo Sergio Orefice che parla di vaccini e di una nuova frontiera della medicina: robot inoculatori

Sergio Orefice, chirurgo oncologo milanese, ha rilasciato un’interessante intervista dove spiega la sua posizione sui vaccini e parla di un robot che si occupa delle iniezioni. 

Sergio Orefice e i vaccini fatti dal robot: “Se non mi fossi vaccinato e avessi preso il Covid, sarei morto”

Orefice, oncologo esperto in tumori di mammella, pelle, tiroide, addome e fegato, racconta a Libero la sua esperienza con il vaccino Covid: “Tutti coloro che hanno una patologia, devono vaccinarsi. Perché se hai una patologia, il Covid ti ammazza. Io sono un esempio: avevo 2 stenosi al cuore. Ho fatto il vaccino: dopo la seconda dose ho avvertito dei forti dolori e, trascorsi un paio di mesi, non riuscivo più a respirare. Il vaccino aveva aumentato l’insufficienza coronarica, perché esso causa una reazione negli organi che hai più deboli, come fa il Covid. Ho dovuto mettere 7 stent ma, se non mi fossi vaccinato, avrei preso il Covid e sarei certamente morto.

Sergio orefice e i vaccini fatti dal robot: il Vaxmat

“Dobbiamo entrare nell’ordine di idee che in futuro dovremo vaccinarci ogni anno, perché insorgeranno sempre nuove malattie. Per questo ho progettato e brevettato la macchina che vaccina. Per fare un’iniezione impieghiamo personale specializzato: un’infermiera e un medico. Invece se il vaccino lo fa la macchina, che ho chiamato Vaxmat, basta un’infermiera per sovraintendere 15/20 iniezioni alla volta. È un sistema robotizzato: consiste in un box diviso in due parti: c’è un frigorifero con i flaconi pluridose, posizionati in apposite rastrelliere al di sotto del quale il braccio robotico carica il vaccino dai flaconi nella siringa e lo inietta nella spalla.”

Sergio Orefice e i vaccini fatti dal robot: i vantaggi del sistema robotizzato

Il vantaggio evidente è l’accelerazione della vaccinazione della popolazione che può raggiungere 40 milioni di vaccinazioni l’anno a un costo inferiore a quello di adesso. Ad esempio: se il costo di una vaccinazione è 4/5 euro, l’incasso annuo può arrivare a 200 milioni. Lo scopo è recuperare migliaia di infermieri e medici, oggi dirottati alle attività Covid, e rintrodurli nei reparti. Ogni 10 Vaxmat si risparmiano 18 persone specializzate. Inoltre diventa cospicuo il risparmio economico del personale.