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Guendalina Graffigna, psicologa dell’Università Cattolica di Cremona ha parlato della sfiducia degli italiani verso la terza dose di vaccino, ritenuta ora necessaria dagli esperti: “Troppe volte siamo stati disillusi”
Terza dose di vaccino anti Covid, le parole di Graffigna
La psicologa ha provato a capire i motivi dietro la sfiducia generale che c’è in Italia verso la prosecuzione della campagna vaccinale: “All’inizio della campagna vaccinale, per convincerci a partecipare, ci avevano illuso che i vaccini ci avrebbero portato fuori dalla pandemia quasi con un colpo di bacchetta magica. Dalla crisi stiamo effettivamente uscendo grazie ai vaccini, ma come tutti i farmaci, anche loro hanno dei limiti. Se ne avessimo parlato onestamente fin dall’inizio, citando tra l’altro l’effetto temporaneo della protezione, non ci troveremmo di fronte a un senso di frustrazione così diffuso. Anche perché non è la prima volta che ci viene prospettata l’uscita dal tunnel. E troppe volte siamo stati disillusi.”
Terza dose di vaccino anti Covid, lo studio di EngageMinds Hub
Graffigna, che è anche direttrice del centro di ricerche EngageMinds Hub, ha parlato degli studi effettuati da inizio 2020, sui comportamenti delle persone legati alla pandemia: “Parlando di vaccini, nei mesi abbiamo visto scendere la percentuale degli esitanti, mentre lo zoccolo duro dei cosiddetti no vax è sempre rimasto costante, intorno al 9% da marzo a oggi. Ora, esaurita o quasi la spinta per le prime dosi, vediamo comparire un nuovo ostacolo, quello di chi resiste alla terza.”
Terza dose di vaccino anti Covid, la situazione in Italia e negli altri Paesi
La differenza tra la situazione italiana e quella negli altri Paesi soprattutto europei è, secondo la psicologa, dovuta al modo in cui i vaccini sono stati raccontati dalle autorità: “Quel che accade negli altri Paesi, dove i numeri dei positivi giornalieri raggiungono valori anche molto alti, aiuta a mantenere alto il livello di allarme. Ma il patto tacito fra scienza e cittadini si è incrinato. Ci era stata ventilata un’uscita immediata dalla pandemia qualora ci fossimo vaccinati. Questo sta effettivamente avvenendo, ma con qualche ritardo. E’ normale, i miracoli non esistono, ma sarebbe stato meglio chiarirlo fin dall’inizio, invece di strizzare l’occhio a scenari troppo belli per essere veri. La scienza, che con l’arrivo delle prime dosi era stata idealizzata, ora viene demonizzata”