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Covid, ordinanza Figliuolo: regioni vaccinino anche i semplici domiciliati

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Il commissario Figliuolo ha firmato un'ordinanza che dispone per le regioni l'obbligo di vaccinare non solo i residenti ma anche i domiciliati.

Nella giornata di martedì 30 marzo il commissario per l’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo ha firmato un’ordinanza che dispone per le regioni l’obbligo di somministrare i vaccini non solo i residenti ma anche coloro che sono soltanto domiciliati: “Per motivi di lavoro, di assistenza familiare o per qualunque altro giustificato e comprovato motivo che imponga una presenza continuativa nella Regione o nella Provincia autonoma”.

Vaccini, l’ordinanza del generale Figliuolo

Le nuove disposizioni del generale Figliuolo permetteranno la piena attuazione della campagna vaccinale nazionale contro il Covid-19, aggiungendosi all’ordinanza firmata ieri dal ministro della Salute Roberto Speranza che autorizza la somministrazione dei vaccini anche nelle farmacie distribuite su tutto il territorio nazionale. Secondo quanto stabilito, per ogni inoculazione verrà riconosciuta alle farmacie una remunerazione di sei euro, mentre le attività di prenotazione e somministrazione delle dosi saranno eseguite: “Secondo i programmi di individuazione della popolazione target previamente definiti dalle autorità e seguendo i criteri di priorità”.

Un ulteriore tassello che consentirà di raggiungere gli obiettivi prefissati dallo stesso Figliuolo e ribaditi dal generale nel corso di un’audizione alle Commissioni Affari sociali di Camera e Senato. Figliuolo ha infatti rinnovato l’impegno nel riuscire a: Conseguire la vaccinazione dell’80% della popolazione entro il 30 settembre di questo anno, dando subito priorità alle persone più vulnerabili”. Sulla base di questi numeri, il ritmo di somministrazioni che sarà necessario tenere per poter raggiungere l’immunità di gregge entro fine settembre sarà di 500mila al giorno.