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Vaccino anti-influenzale

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Diamo il via alla campagna anti-influenzale 2014/2015.Da ieri, 27 ottobre 2014, l'ASL ha iniziato a fornire ai dottori di medicina generale le prime dosi di vaccino anti-influenzale. Si prevede, stando alle statistiche degli anni passati, che il picco influenzale sopraggiungerà nel periodo ...

Vaccino ridimensionatoDiamo il via alla campagna anti-influenzale 2014/2015.Da ieri, 27 ottobre 2014, l’ASL ha iniziato a fornire ai dottori di medicina generale le prime dosi di vaccino anti-influenzale. Si prevede, stando alle statistiche degli anni passati, che il picco influenzale sopraggiungerà nel periodo post natalizio e primi giorni del nuovo anno. Come per ogni vaccinazione, anche quella contro l’influenza si deve attuare con largo anticipo, in modo da permettere all’organismo di produrre anticorpi in grado di neutralizzare il microrganismo dell’influenza. Il vaccino non è obbligatorio ma largamente consigliato; chiunque voglia usufruirne si potrà recare all’ ASL più vicina al domicilio, dove, dopo il pagamento del ticket di euro 25, potrà procedere con la vaccinazione. Non tutti sono tenuti al pagamento del ticket, per alcuni pazienti, il vaccino viene erogato gratuitamente. Quali sono categorie esenti pagamento vaccino anti-influenzale? In linea di massima, si tratta di coloro che già soffrono di patologie e che con un’eventuale influenza potrebbero aggravare maggiormente il loro status di salute. Vediamo nel dettaglio:

  1. Soggetti di età pari o superiore a 65 anni (nati nell’anno 1949 e precedenti).
  2. Bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi ed adulti che soffrano delle seguenti patologie:
    1. malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio (inclusa l’asma di grado severo, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e BPCO)
    2. malattie dell’apparato cardio-circolatorio
    3. diabete mellito e altre malattie metaboliche (inclusi gli obesi con BMI>30 e gravi patologie concomitanti)
    4. tumori
    5. malattie renali con insufficienza renale
    6. malattie epatiche croniche (o epatopia cronica)
    7. malattie infiammatorie croniche e sindromi di malassorbimento intestinale.
    8. malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie
    9. malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV
    10. patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici
    11. patologie associate ad un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad es. malattie neuromuscolari).
  3. Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale.
  4. Donne che all’inizio della stagione epidemica si trovino nel secondo e terzo trimestre di gravidanza
  5. Persone residenti presso strutture socio-sanitarie, per anziani o disabili
  6. Medici e personale sanitario di assistenza, personale di assistenza in case di riposo ed anziani a domicilio, volontari dei servizi sanitari di emergenza: le revisioni sistematiche hanno dimostrato che proprio in questo gruppo vi è evidenza di efficacia, anche ai fini della limitazione complessiva nella diffusione del contagio tra la popolazione.
  7. Persone conviventi con soggetti portatori di patologie di cui al punto 2) che non possono essere vaccinati.
  8. Personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali (suini e volatili) che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani:
    1. addetti alle attività di allevamento
    2. addetti al trasporto di animali vivi
    3. macellatori e vaccinatori,
    4. veterinari pubblici e libero-professionisti

Cosa ne pensate è meglio prevenire o curare? Il detto direbbe prevenire, per cui nel caso in cui spesso vi è capitato di contrarre l’influenza nei periodi suddetti, non aspettate e sopratutto non esitate a vaccinarvi.

D.P