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Vaccino, Antonella Viola: "Così Draghi ne mina la credibilità"

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Antonella Viola critica la possibilità di effettuare tamponi ai vaccinati per alcune occasioni: "Si mettono in difficoltà settori già sofferenti"

Antonella Viola critica la possibilità di effettuare tamponi ai vaccinati per alcune occasioni: “Si mettono in difficoltà settori già sofferenti.”

Antonella Viola sui tamponi a chi ha già fatto il vaccino: “Minano la credibilità”

In un suo articolo su ‘La Stampa’, Antonella Viola critica aspramente la possibilità avanzata dal governo che prevederebbe di fare dei tamponi anche su chi è già stato vaccinato per permettere l’accesso a qualche luogo particolare come cinema, stadi o teatri. La richiesta di un tampone a chi è vaccinato e rientra dai paesi europei non solo mette in discussione l’Europa (come giustamente sottolineato da Macron) ma mina la credibilità della vaccinazione. Così come la proposta di chiedere i tamponi anche alle persone vaccinate per accedere a cinema e teatri, penalizzando tra l’altro settori che hanno già molto sofferto e che non hanno avuto un ruolo importante nella trasmissione del virus.”

Antonella Viola sui tamponi a chi ha già fatto il vaccino: la spiegazione

La Viola ci tiene nel suo articola a fornire una spiegazione precisa di questa sua idea: “Ricordiamo che il Sars-CoV-2 probabilmente resterà con noi per anni; che i vaccini ci stanno proteggendo dalla malattia severa (altrimenti oggi viaggeremmo sui 1000 morti al giorno) e che quindi è su di essi che dobbiamo puntare per tornare alla normalità. Misure inutilmente punitive per chi il vaccino lo ha fatto, unite alla comunicazione ansiogena di questi giorni, rischiano di alimentare le assurde argomentazioni dei No Vax.”

Antonella Viola sui tamponi a chi ha già fatto il vaccino: l’obbligo vaccinale

Per la Viola ad oggi c’è un’unica strada da perseguire, quella dell’obbligo vaccinale, un tema su cui si è già espresso molte volte anche Matteo Bassetti: “La conta giornaliera dei positivi è utile per gli studi epidemiologici,ma non è più lo strumento giusto per comunicare l’attuale situazione sanitaria del nostro Paese. Soprattutto, non dovrebbe rappresentare una forma di comunicazione della paura. L’unica cosa seria da fare oggi è assumersi la responsabilità di inserire l’obbligo vaccinale. Il resto è solo confusione e stress inutile per i cittadini che hanno già fatto la loro parte.”