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Vaccino Covid a 12 anni, l’appello dei presidi: “Vaccinare gli studenti per tornare a scuola in presenza”

Covid

I presiti delle scuole italiane hanno diramato un appello per somministrare i vaccini Covid anche angli studenti, a partire dai 12 anni d’età.

In Italia, si sta valutando l’ipotesi di procedere alla somministrazione dei vaccini contro il coronavirus anche agli studenti che frequentano la scuola media, qualora la sperimentazione del siero prodotto da Pfizer BioNTech desse esiti positivi anche nella fascia d’età compresa tra i 12 e 15 anni.

Vaccino Covid a 12 anni, l’appello dei presidi: le parole del ministro Speranza

Per tutelare il ritorno negli istituti scolastici a settembre 2021, diventa sempre più pressante la richiesta avanzata dai presidi disseminati su tutto il territorio nazionale italiano di inoculare il vaccino anti-Covid agli studenti, anche a quelli iscritti alla scuola secondaria di primo grado.

Nella giornata di mercoledì 19 maggio, una simile possibilità è stata commentata dal ministro della Salute Roberto Speranza che ha ammesso: “Sarebbe un fatto molto importante che ci consentirebbe di allargare la campagna. E ci sono studi in corso anche per età ancora più giovani. La vaccinazione per i più giovani è altamente strategica, la riteniamoessenziale soprattutto alla ripresa della scuola”.

Vaccino Covid a 12 anni, l’appello dei presidi: la sperimentazione di Pfizer

Al momento attuale, i vaccini non vengono somministrati agli allievi della scuola italiana in quanto i sieri sintetizzati contro il SARS-CoV-2 presentano una limitazione anagrafica che vieta la somministrazione ai minori di 18 anni.

In questo contesto, soltanto il vaccino Pfizer possiede un limite d’età più basso in quanto è stato approvato per la somministrazione anche ai ragazzi di età compresa tra i 16 e i 17 anni. Il vaccino, inoltre, sta affrontando un’ulteriore fase di sperimentazione che potrebbe ulteriormente abbassare la soglia anagrafica sino a raggiungere i 12 anni. Qualora la sperimentazione andasse a buon fine, quindi, l’inoculazione del vaccino ai più giovani rappresenterebbe un punto di svolta per la scuola italiana e garantirebbe il definitivo ritorno alla didattica in presenza al 100%.

Avere in classe alunni vaccinati vorrebbe dire debellare in modo quasi definitivo le continue quarantene che, nel corso dell’anno scolastico 2020/2021, hanno contraddistinto ed esasperato lo svolgimento dell’attività didattica nazionale. Spesso, infatti, a causa delle improvvise quarantene, si è stati costretti a ricorrere alla didattica a distanza anche quando, per legge, era prevista la didattica in presenza.

Vaccino Covid a 12 anni, l’appello dei presidi: “Tornare in presenza al 100% a settembre”

A proposito di una simile ipotesi, si è espresso il presidente dell’Associazione nazionale dei presidi, Antonio Giannelli, che ha dichiarato: “Sarebbe di certo opportuno avere già una buona copertura per settembre ma molto dipende dai tempidi avvio. Potremmo infatti iniziare il prossimo anno scolastico pensando ad una vera ripresa in presenza, quasi mettendoci alle spalle tutto quello che abbiamo vissuto in questo periodo di pandemia. Se siamo tutti vaccinati, infatti, non c’è più alcun problema di dover trovare spazi aggiuntivi per le aule. Potremmo fare a meno della mascherina e del distanziamento in classe. Continueremmo comunque ad affrontare il problema del sovraffollamento delle aule ma a prescindere dal Covid. È chiaro che poter vaccinare anche gli studenti rappresenta una novità sicuramente positivaperché il valore di questa operazione ha a che fare con la tutela della salute dei ragazzi, anche se sappiamo che nella maggior parte dei casi non vengono colpiti duramente dal virus, ma anche con la tutela dei loro famigliari. Senza contare che serve a contribuire a diffondere tra i ragazzi il valore della cultura della vaccinazione”.

In merito alle tempistiche, dunque, se entro il 28 maggio venisse approvato il vaccino Pfizer anche per i soggetti dai 12 anni in su, si dovrebbe partire in modo tempestivo con la campagna riservata agli studenti, da avviare entro la seconda metà di luglio al fine di assicurare la ricezione della seconda dose entro la fine di agosto, consentendo la reale riapertura delle scuole italiane.