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Vaccino Covid, le regole: quando si può rinviare e chi è esente

Vaccino Covid

La Società italiana di Medicina generale e delle Cure primarie ha realizzato un vademecum con le regole per il vaccino Covid.

La Società italiana di Medicina generale e delle Cure primarie ha realizzato un vademecum con le regole per il vaccino Covid. Il documento è stato realizzato in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità e con il ministero della Salute. 

Vaccino Covid: certificati di esenzione

La Società italiana di Medicina generale e delle Cure primarie (Simg) ha realizzato un vademecum, in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità e il ministero della Salute, con tutte le informazioni utili ai medici di famiglia e a quelli che effettuano il vaccino. Questo perchè, come si legge in una nota, “restano vivi alcuni interrogativi su come ci si debba comportare di fronte a casi particolari“. Si tratta di casi su cui sono intervenute le circolari ministeriali del 4 e 5 agosto, riguardanti il rilascio dei ‘certificati di esenzione alla vaccinazione anti-Covid‘. La Simg ha spiegato che con queste circolari il ministero della Salute ha disciplinato l’adozione e il rilascio dei certificati di esenzione per coloro che, per condizioni cliniche specifiche, non possono effettuare il vaccino e per coloro che hanno ricevuto il vaccino Reithera. Fino al 30 settembre 2021, salvo ulteriori disposizioni, sul territorio nazionale saranno validi i certificati di esenzione vaccinale già emessi dai Servizi sanitari regionali. 

Vaccino Covid: quando si può rimandare

Ci sono anche delle condizioni in cui è preferibile rimandare la vaccinazione e sono legate alla protezione già garantita dall’infezione. Si tratta di pazienti positivi ad almeno tre mesi dal primo tampone positivo e pazienti con Covid-19 che hanno ricevuto la terapia con anticorpi monoclonali, se non sono trascorsi almeno tre mesi dal trattamento. Ci sono anche persone che sono in quarantena per contatto stretto e soggetti con sintomi sospetti di Covid-19. Si aggiuntono anche pazienti con una malattia acuta severa non differibile. Un vaccino non deve essere somministrato se sono presenti controindicazioni tali che il rischio di reazioni avverse diventa maggiore dei vantaggi. La presenza di una controindicazione per un vaccino specifico non esclude la possibilità di somministrare altri vaccini. Come controindicazione specifica nei confronti di uno o più vaccini, la Simg ha identificato l’ipersensibilità al principio attivo o ad uno degli eccipienti. In caso di reazione allergica grave alla prima dose si può considerare la possibilità di effettuare un vaccino diverso per la seconda dose. 

Vaccino Covid: le false controindicazioni

In rari casi, dopo la somministrazione di Vaxzevria e Janssen, è stata segnalata la sindrome di Guillain-Barré. Ci sono anche false controindicazioni che non danno diritto ad un certificato di esenzione. Per esempio, l’allattamento non rappresenta una controindicazione alla vaccinazione. Le persone con paralisi di Bell, i soggetti affetti da malattie autoimmuni, i pazienti immunocompromessi e i pazienti oncologici in corso di radio-chemioterapia possono effettuare qualsiasi vaccino autorizzato da Ema. Simg, nel suo documento, sottolinea anche che persone con una storia di gravi reazioni allergiche non correlate ai vaccini o farmaci iniettabili, come allergie al cibo, agli animali domestici, al veleno di insetti, al lattice e all’ambiente, possono essere vaccinate. La stessa cosa vale per le persone allergiche ai farmaci orali.