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Vaccino, Rasi: "Terza dose per tutti, obbligo per i docenti"

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Il professor Rasi sulla terza dose di vaccino: "Valutare se estenderla a tutti"

Il professor Guido Rasi, ex direttore esecutivo dell’Ema, è stato chiaro: da gennaio si dovrebbe valutare un’estensione della terza dose di vaccino a tutti.

Rasi su vaccino e contagi: “Equilibrio fragilissimo”

“Bisogna essere pronti alla proroga, perché ogni tentennamento sarebbe un disastro“: così il professor Guido Rasi, consulente del commissario Francesco Figliuolo, ha commentato la possibile proroga dello stato di emergenza ipotizzata dal ministro Speranza. “È assolutamente logico. Il ministro ha detto una cosa giustissima: vediamo i numeri” conferma Rasi. E i numeri, in questo caso, possono far preoccupare, dato l’aumento costante dei nuovi contagi da Covid. “Il nostro è un equilibrio fragilissimo, serve un monitoraggio molto stretto, un po’ di preoccupazione c’è -ammette Rasi-. Vero è che come nuovi casi e ricoveri cresciamo meno di altri Paesi, abbiamo una situazione migliore e abbiamo forse la migliore performance in termini di vaccinazione. Se ci comportiamo bene, se continuiamo con il Green pass, se continuiamo con le mascherine, allora lo manteniamo questo equilibrio. Però è fragile”.

Rasi sul vaccino: “Estendere obbligo a categorie esposte al pubblico”

Una questione molto spinosa riguarda coloro che ancora non si sono vaccinati, e che sono difficili da convincere: “Si tratta di un problema serio, sette milioni di non vaccinati sono tanti, è una piccola nazione -commenta il professore-. Abbiamo due scenari di fronte: stabilizzare la situazione epidemiologica che stiamo vivendo e sarebbe ottimo. O, al contrario, assistere a un peggioramento: guardi Trieste, essendo, come dicevo, un equilibrio fragile, sono state sufficienti delle manifestazioni non regolamentate dal punto di vista delle misure contro la diffusione del contagio per mettere in crisi un’intera città, il pronto soccorso, l’ospedale. Non si può sbagliare nulla. Se non manteniamo questo equilibrio, bisogna prendere dei provvedimenti. Ricordiamoci sempre che tollerando il non rispetto delle regole contro il Covid di chi manifesta, causeremmo un aumento dei contagi tale da impedire alle persone di andare allo stadio, a teatro, al cinema, al ristorante. Non sarebbe giusto”. La strada da seguire per Rasi è una: “Estendere le obbligatorietà a tutte le persone che sono esposte al pubblico“.

Guido Rasi: “Convincere coloro che rifiutano vaccino”

Per il professor Guido Rasi il vaccino deve essere obbligatorio per i soggetti che lavorano col pubblico, insegnanti compresi: “Sì, anche gli insegnanti se i numeri, nelle prossime settimane, dovessero dirci che è necessario. Sia chiaro: non si può decidere sulla base dell’andamento dei contagi settimanale, bisogna fare una valutazione attenta e ponderata -spiegs Rasi-. Però per convincere coloro che rifiutano i vaccini sarà importante anche coinvolgere maggiormente i medici di famiglia, sia per le vaccinazioni sia per una corretta informazione agli assistiti. Bisognerebbe andare a valutare se vi sono anomalie tra gli assistiti di un determinato medico di famiglia: ove vedessimo che per quel singolo medico c’è un’alta percentuale di non vaccinati, allora forse bisognerebbe intervenire”. 

Vaccino, Rasi su terza dose: “Valutare se anche per i giovani”

Sulla questione terza dose, il professor Rasi ha le idee chiare: “A sei mesi dalla seconda dose, la protezione scende, gradualmente. Nel dettaglio: dalla malattia grave, dal ricovero e dalla morte la protezione del vaccino dura di più, però quella dalla trasmissione virale è meno duratura e questo favorisce la circolazione del virus -spiega-. Questi elementi vanno messi tutti insieme, per prendere dei provvedimenti che devono essere tutti, però, basati sui dati consolidati”. Da qui l’idea di estendere la terza dose a chi ha più vita sociale, come i giovani. “A tempo debito sì -commenta-. Però per i giovani non c’è fretta, perché si sono vaccinati dopo. E i dati disponibili oggi ci confermano un decadimento della protezione dopo sei mesi tra gli anziani, per le altre classi di età dobbiamo attendere nuovi numeri consolidati. Se avremo la conferma che in tutte le classi di età, dopo sei mesi, la protezione diminuisce, allora si proseguirà con le terze dosi a tutti, ma se ne parlerà a gennaio -conclude-. Certo, per la classe di età tra i 50 e i 59 anni, si potrà partire prima, già nelle prossime settimane, dopo che avremo dato il booster a un numero alto di over 60″.