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Vaiolo delle scimmie, Burioni: "Abbiamo già disponibile un vaccino efficace"

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Roberto Burioni ha fatto il punto sulla situazione sul Vaiolo delle scimmie e ha ricordato che ci sono molti elementi che possono tranquillizzare.

Il virologo Roberto Burioni tranquillizza sul virus del Vaiolo delle scimmie e ricorda che esiste già un vaccino efficace per contrastarlo.

Roberto Burioni tranquillizza sul Vaiolo delle scimmie

Nonostante la crescente preoccupazione e l’allarme dell’OMS, Roberto Burioni ha rassicurato i telespettatori durante il suo intervento a Che Tempo Che Fa su Rai 3 sul Vaiolo delle scimmie. Secondo il virologo del San Raffaele di Milano, il virus al momento non deve preoccuparci perché si tratta di un agente patogeno già largamente conosciuto che solo in rari casi porta a ospedalizzazione, e in casi ancora più rari a conseguente letali.

«Questo virus, per come lo conosciamo finora, possiamo considerarlo il cugino molto più buono del vaiolo. Infatti è di gran lunga meno pericoloso».

Un virus molto più controllabile di altri

Oltre al fattore conoscenza – il primo caso registrato risale al 1970, e da allora è stato ampiamente studiato – il virus muta molto più lentamente rispetto ad esempio al Covid-19 o il virus dell’influenza ed è dunque più controllabile.

L’ipotesi che il virus sia mutato rispetto a quello che conosciamo da decenni «è possibile ma alla luce delle nostre conoscenze non è molto probabile», ha proseguito il virologo.

Esiste già un vaccino contro il Vaiolo

Un primo focolaio epidemico importante era già stato registrato nel 2017 in Nigeria, con oltre 700 casi. Il fatto che però ora in Europa si siano registrati così tanti contagi in così poco tempo ha fatto alzare giustamente il livello di attenzione, ma per gli esperti non deve indurre al panico. Come sottolinea Roberto Burioni:

«Al momento però possiamo vedere i lati tranquillizzanti della situazione. Abbiamo già disponibile un vaccino efficace e in grado di bloccare il contagio, una parte della popolazione è già immune e se la malattia dovesse trasmettersi prevalentemente con contatti sessuali e ravvicinati sarebbe facile ostacolare il contagio».

Dello stesso avviso sono stati anche il presidente del Consiglio superiore di Sanità, Franco Locatelli, e il direttore del reparto di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli.