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Prima il Covid, poi la guerra Russia-Ucraina ed infine il vaiolo delle scimmie. Il mondo sembra non trovare pace in questi ultimi due anni, ma fortunatamente a rasserenare gli italiani ci ha pensato Francesco Vaia.
Francesco Vaia sul vaiolo delle scimmie
Francesco Vaia, direttore generale dell’Inmi Spallanzani di Roma, è intervenuto durante un incontro dell’Associazione stampa estera. Come riporta l’Adnkronos, il dottor Vaia avrebbe dichiarato che del vaiolo delle scimmie non dobbiamo preoccuparci e che “dei sei casi che abbiamo accertato, i primi già stanno guarendo“. Vaia ha inoltre aggiunto: “Questo è un vaiolo lontano parente di quello che abbiamo conosciuto, quella che si manifesta oggi è una malattia che riusciamo in questo momento a contenere“.
Le collaborazioni dello Spallanzani
Vaia ha continuato il suo intervento dicendo che allo Spallanzani sono in contatto medici ed università di tutto il mondo. Tra i suoi colleghi menzionati figurano anche Anthony Fauci e Guido Silvestri. In Italia, invece, l’ospedale romano lavora a stretto contatto con il Sacco di Milano.
Vaia sul vaccino: “Non c’è esigenza”
Francesco Vaia si è espresso anche in merito ad un presunto vaccino. Il vaiolo è una malattia già nota e, secondo il medico dello Spallanzani chi ha fatto il vaccino anti vaiolo prima del 1981 potrebbe con molta probabilità essere protetto da questo nuovo tipo di malattia. Ovviamente sono tutte supposizioni perchè bisognerà attendere i risultati dello studio sull’isolato virale. Vaia ha infine aggiunto che “non c’è esigenza di una corsa al vaccino, il fenomeno è di lieve entità e non ci sono decessi. E’ prudente, e bene fa il ministero, ad approvvigionarsi perché potrebbe essere utile in alcune circostanze, ma non ora”.