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Vaiolo delle scimmie, oltre 300 contagi nel Regno Unito: è il focolaio più grande al di fuori dell’Africa

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Vaiolo delle scimmie, superati i 300 contagi nel Regno Unito: si tratta del focolaio più grande mai registrato al di fuori dei confini dell’Africa.

Vaiolo delle scimmie, superati i 300 contagi nel Regno Unito: si tratta del focolaio più grande mai registrato al di fuori dei confini dell’Africa.

Vaiolo delle scimmie, oltre 300 contagi nel Regno Unito

Il numero totale di casi accertati di vaiolo delle scimmie nel Regno Unito continua a salire. I soggetti contagiati, infatti, hanno superato le 300 unità, dopo i 77 cittadini inglesi risultati infetti nelle ultime ore.

Al momento, quindi, nel Regno Unito è stato riscontrato il più grande focolaio della malattia al di fuori dei confini dell’Africa. In merito all’incredibile impennata dei casi, si sono espressi i funzionari sanitari britannici che hanno lanciato un allarme, segnalando che tutti i cittadini – a prescindere dal rispettivo orientamento sessuale – risultano essere potenzialmente a rischio di contrarre il vaiolo delle scimmie nel caso in cui dovessero accidentalmente entrare in contatto con un soggetto contagiato o con vestiti e lenzuola contaminati.

In Uk, il focolaio più grande al di fuori dell’Africa

Per quanto riguarda la diffusione del vaiolo delle scimmie, l’Oms ha riferito che circa due decine di Paesi che non hanno mai diagnosticato casi di vaiolo delle scimmie entro i loro confini stanno cominciando a notificare la presenza di contagi. In totale, sono stati riportati circa 780 soggetti infetti con un incremento del 200% a partire dalla fine del mese di maggio 2022. Al di fuori dei confini dell’Africa, tuttavia, non è stata indicata la presenza di nessuna vittima.

A quanto si apprende, inoltre, nel corso dell’ultimo anno, sono stati registrati più di 1.400 casi di vaiolo delle scimmie e 63 decessi in quattro Paesi nei quali la malattia viene considerata endemica. Si tratta, nello specifico, di Congo, Camerun, Nigeria e Repubblica Centrafricana. I dati sono stati diffusi dai Centri africani per il controllo e la prevenzione delle malattie.