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Valeria Lembo morta per una chemio sbagliata, medici condannati a risarcire la famiglia

Valeria Lembo morta chemio

I medici del Policlinico di Palermo sono stati condannati per quanto accaduto a Valeria Lembo, morta a 34 anni per una chemio sbagliata.

La Corte dei conti d’appello si è espressa sul caso di Valeria Lembo, la giovane donna morta nel 2011 per una chemio sbagliata. La sentenza condanna i medici che hanno causato la prematura scomparsa della paziente e impone loro di risarcire la famiglia della vittima.

Valeria Lembo morta per una chemio sbagliata: la storia

Valeria Lembo è morta nel 2011 dopo la somministrazione di una dose letale del farmaco usato per la chemioterapia. Somministrazione effettuata su indicazione dell’ospedale Policlinico di Palermo, presso il quale la donna era in cura. Come appurato durante il processo penale, la dose iniettata alla paziente era dieci volte superiore rispetto a quella necessaria.

La vittima, 34enne madre di un bimbo di soli sette mesi, si era sottoposta al trattamento per combattere la malattia. Scelta che si è però rivelata fatale a causa degli errori compiuti dai sanitari.

Medici condannati a risarcire la famiglia: la sentenza della Corte dei conti d’appello

In merito alla drammatica vicenda, si sono espressi i giudici della Corte dei conti d’appello, presieduta da Giuseppe Aloisio, che nella giornata di lunedì 5 dicembre hanno condannato i sanitari responsabili della morte di Lembo.

Secondo quanto stabilito dai giudici, Sergio Palmeri, primario del nosocomio palermitano, dovrà risarcire l’azienda sanitaria con 875 mila euro. L’oncologa Laura Di Noto e l’allora specializzando Alberto Bongiovanni, invece, dovranno pagare una somma di 318 mila euro cadauno. Le infermiere Elena Demma e Clotilde Guarnaccia, invece, sono state assolte.

La Procura regionale della Corte dei conti di Palermo, poi, ha contestato ai sanitari il danno erariale mentre l’ospedale Policlinico dovrà risarcire i familiari della vittima con quasi due milioni di euro.