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Validità tampone molecolare estesa a 72 ore, Crisanti: "Non c’è nessuna base scientifica”

tampone molecolare

L’esperto Andrea Crisanti si è espresso sulla decisione del Governo di estendere la validità del tampone molecolare a 72 ore per ottenere il Green Pass.

Il direttore del Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Padova, Andrea Crisanti, si è espresso in modo estremamente duro e critico nei confronti della decisione approvata dal Governo di estendere la validità del tampone molecolare a 72 ore.

Validità tampone molecolare estesa a 72 ore, Crisanti: “Non c’è nessuna base scientifica”

In occasione della sua partecipazione a L’aria che tira, programma condotto da Myrta Merlino e trasmesso su La7, il direttore del Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Padova, Andrea Crisanti, ha commentato in modo negativo la decisione dell’esecutivo italiano di estendere la validità del tampone molecolare a 72 ore. Una simile condizione, annunciata nella giornata di giovedì 16 settembre contemporaneamente alla decisione approvata all’unanimità dal Cdm di applicare il Green Pass anche ai lavoratori pubblici e privati, rappresenta soltanto un escamotage affinché i cittadini non vaccinati ottengano più facilmente il certificato verde.

A questo proposito, quindi, l’esperto ha dichiarato: “Adesso si impone per legge quanto un virus è infettivo e si impone per legge qual è il periodo di incubazione di una malattia. Non esistono dimostrazioni che un tampone fatto 72 ore prima certifichi che quella persona è negativa”.

Validità tampone molecolare estesa a 72 ore, Crisanti: “Il Green Pass è un disastro comunicativo”

Nel corso della sua intervista, quindi, Andrea Crisanti ha sottolineato che “non c’è nessuna base scientifica” che giustifichi la decisione di estendere la validità del tampone molecolare da 48 a 72 ore, indispensabile per i no vax che vogliono ottenere il Green Pass.

In merito alla certificazione verde, poi, il microbiologo ha osservato che il Governo ha generato un’enorme confusione, spiegando: “Se l’obiettivo del green pass è creare ambienti sicuri, è sbagliato prolungarlo a un anno perché i dati di Israele ci dimostrano che i vaccinati a sei mesi trasmettono ancora. Il problema è tutto politico, c’è una confusione pazzesca, non c’è nulla di scientifico in tutto ciò”.

Il medico, inoltre, si è detto convito che la narrativa che caratterizza l’introduzione e l’adozione del Green Pass abbia provocato un “disastro da un punto di vista comunicativo”.

In particolare, il “disastro comunicativo” è strettamente connesso ai compromessi politici emersi nel corso delle ultime settimane. Crisanti, infatti, ha ribadito: “Siamo al punto in cui per legge si stabilisce quanto un virus sta in incubazione e per legge si stabilizza quanto un vaccino protegge”.

Validità tampone molecolare estesa a 72 ore, Crisanti: terza dose di vaccino

Il direttore del Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Padova, infine, ha anche risposto a una domanda relativa alla somministrazione della terza dose di vaccino a tutti coloro che hanno completato il ciclo vaccinale e alle tempistiche entro le quali potrebbe essere inoculata, in funzione del Green Pass.

Su questo argomento, Andrea Crisanti ha affermato: “Se noi dovessimo, con il green pass, creare un ambiente sicuro, nel senso che le persone che hanno il green pass hanno una bassissima possibilità di infettarsi e trasmettere, dovremmo fare il green pass a tutte le persone con scadenza dopo sei mesi e dopo sei mesi fare la terza dose. E fare il tampone molecolare a 48 ore, questo è per creare ambienti sicuri”.