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Vantaggi fiscali della nascita di un figlio negli USA

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Scopriamo tutti i vantaggi fiscali che ha acquisito il piccolo Leone: il figlio di Chiara Ferragni e Fedez.

Il numero di coppie che decide di andare a partorire il proprio figlio fuori dall’Italia, in America, cresce sempre di più: scopriamo tutti i vantaggi fiscali, celati dietro una scelta simile.

Il parto in America

Una relazione lunga e duratura si basa su un sentimento forte ma, a volte, anche su solidi contratti prematrimoniali che vengono stipulati all’estero, “perché creano certezze che rafforzano l’unione sin dall’inizio della relazione”, a sostenerlo è l’avvocato Lorenzo Puglisi, esperto in diritto di famiglia e presidente dell’associazione FamilyLegal.

Tutti i bambini che nascono sul suolo Americano sono riconosciuti cittadini a stelle e strisce; oltre a questo vantaggio, i cittadini americani, una volta compiuti i 21 anni di età, possono richiedere una “green card”: un permesso di soggiorno, per un periodo illimitato, valido per un membro della famiglia. Veniamo ora ai benefici fiscali: il nuovo continente, insieme all’Eritrea, prevede per i propri cittadini una tassazione perpetua. Un bambino che nasce in America sarà quindi automaticamente soggetto alla tassazione americana, anche se i genitori sono stranieri. Ma per ridurre questa pressione fiscale esiste un escamotage: vivere all’estero per un periodo dell’anno consente di poter accedere alla “Foreign Earned Income Exclusion (FEIE) alla “Foreign Tax Credit” che danno accesso a sgravi fiscali. Oltre a poter guadagnare questi due favori, in generale, in America esiste un regime fiscale più favorevole rispetto a quello europeo: “l’aliquota massima negli Usa è del 35% per i redditi che superano la soglia dei 262 mila euro l’anno. Da noi, tutti quelli che dichiarano più di 75 mila euro annui, poco più di un quarto della soglia a stelle e strisce, pagano il 43%, ben di più degli omologhi americani” dichiara Puglisi.

Queste condizioni vantaggiose hanno scatenato un’ondata di future madri pronte a trasferirsi in America, per partorire i propri bambini. I flussi maggiori arrivano dal Sud America, basta prendere l’esempio del Messico, in generale le coppie si spostano per condizioni economiche e occupazionali più favorevoli. Ma c’è anche chi intraprende un viaggio più lungo e faticoso, le mamme arrivano anche dalla Cina: in California infatti si sono diffuse le “birth tourism agencies” che sono in grado di organizzare tutto il necessario per pianificare il parto in America. Queste agenzie non lasciano nulla al caso, tutto è organizzato nei minimi dettagli: dalla scelta dell’ospedale, alle risposte alle domande che verranno fatte all’immigration desk. Il business intorno a questa forma di organizzazione è proficuo, così sono nate anche delle associazioni truffaldine: due settimane fa, proprio in California, è stata smantellata un’organizzazione che proponeva alle donne cinesi dei pacchetti per pubblicizzare tutti i vantaggi legati all’ottenimento della cittadinanza americana.

Chiara Ferragni e Fedez

Un celebre e recente caso di parto all’estero è quello della coppia, tutta italiana, formata da Chiara Ferragni e Fedez. La fashion blogger ha partorito Martedì 19 Marzo, giorno della festa del papà, il suo primogenito Leone. Il bimbo è nato a Los Angeles, nell’ospedale di Cedars-Sinai Medical Center. Dall’inizio della loro storia d’amore, nel 2016, la coppia ha vissuto sotto i riflettori. I due sembrano vivere una vera e propria “favola moderna”: dalla proposta di matrimonio nella romantica cornice dell’arena di Verona, il 7 Maggio 2017, durante un concerto del rapper milanese, fino all’annuncio, dalle loro pagine social, della prima gravidanza di Chiara.

La scelta di partorire il primo figlio a Los Angeles è collegata al fatto che la blogger, già prima della sua relazione con Fedez, possedeva una casa in America, dove viveva per alcuni periodi dell’anno, anche per gestire meglio il proprio business. La decisione è sembrata quindi quasi naturale, Leone avrà la doppia cittadinanza: quella italiana e quella americana. Secondo i dati mostrati prima, Leone dovrà vivere almeno 6 mesi all’anno negli Stati Uniti, per ottenere così tutti i favori fiscali, anche se possiamo pensare che la coppia non ha problemi economici! Leone potrebbe quindi presto trasformarsi in Lion